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Chi sono gli angeli e che missione hanno?

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Aleteia - pubblicato il 21/05/13

La teologia attuale sembra essersi dimenticata di loro, e tuttavia sono sempre più presenti nelle credenze della gente, anche dei non cristiani

Gli angeli sono creature di Dio. La loro missione fondamentale è lodare Dio e favorire la salvezza degli uomini. Nella Bibbia appaiono come messaggeri di Dio per aiutare gli uomini.

1. Lo spiritismo, la New Age, l'esoterismo e anche il credere negli extraterrestri hanno riportato di moda gli angeli. Viene dato loro un nome, vengono invocati, si afferma di sperimentare la loro presenza.

Non c'è dubbio: il fenomeno degli angeli si è guadagnato un posto di primo piano per l'esperienza di migliaia di persone che credono di aver avuto un contatto con loro o di averli sperimentati. Apparizioni, fenomeni extrasensoriali, guarigioni, salvezza in situazioni di pericolo…, perfino contatti extraterrestri. Si possono trovare anche manuali per imparare a comunicare con loro.

Curiosamente, né nei dizionari più moderni di Teologia né nelle collezioni di manuali più recenti si dà importanza all'angelologia. Ancora una volta, per quanto riguarda certi temi, la teologia cammina parallelamente rispetto agli interessi della nostra società?

A quanto sembra, l'interesse per il tema degli angeli ha sperimentato tre ondate o momenti forti: uno classico, che fa riferimento agli angeli nel mondo antico e arriverebbe, incluso il Nuovo Testamento, fino al Medioevo; un altro momento forte dal Medioevo alla II Guerra Mondiale; la terza ondata è quella attuale, nella quale gli angeli sono tornati in modo particolare attraverso le manifestazioni artistiche: musica, film, televisione, libri, incontri personali.

2. L'interesse per gli angeli può essere una risposta al materialismo soffocante e alla necessità di trascendenza.

Dobbiamo chiederci perché l'angelologia è tornata di moda, curiosamente fuori, quando non al margine, della religione propriamente cristiana. Le ragioni sono varie. Da un lato, non si crede in Dio, ma si ha bisogno di credere nella trascendenza, al di là del materialismo soffocante e quotidiano. Gli angeli, esseri più vicini e ambigui, suppliscono a questa necessità di trascendenza, e spiegano perfino la necessità della preghiera o della richiesta al trascendente di cose benefiche per la nostra vita. Gli angeli sono più prossimi e, di fronte alla varietà di classi, l'offerta per poter ottenere ciò che chiediamo diventa più ricca. Si mescolano, in questo senso, magia, superstizione e consumismo, nonché un certo grado di esoterismo, credendo perfino che gli angeli siano extraterrestri.

Gli angeli favoriscono una religiosità, o meglio una “spiritualità”, eclettica, ambigua, che sfuma il volto personale e concreto di Dio per “universalizzarlo”. All'interno di questa spiritualità, inoltre, gli angeli non sono esseri trascendenti, ma lo stesso bene o energia positiva umana (religiosità potenziale umano). L'angelo è come il lato buono che tutti abbiamo dentro di noi.

Dall'altro lato, abbiamo bisogno di eliminare la paura della morte. Gli angeli ci aiutano ad affrontare la morte senza tanto terrore. Ci dicono che morire, e la conseguente reincarnazione nella forma di spirito angelico, non deve spaventarci.

Unita alla credenza in una “reincarnazione positiva” (abbiamo bisogno di vivere più di una vita per raggiungere livelli superiori di coscienza), c'è la possibilità di non perdere per sempre i nostri cari, che mediante il corpo astrale si trasformerebbero nei nostri angeli custodi.

Un'altra ragione è che gli angeli, in questa epoca di ritorno del sesso e del materiale, rappresentano l'altra parte del nostro io più “puro, trasparente ed etereo”, meno materializzato e più spiritualizzato, il ritorno all'innocenza perduta e recuperata. Promuovono un'idea di persona androgina (con un equilibrio tra i due sessi).

Di fronte alla decadenza delle religioni tradizionali e all'affanno di presentare novità, l'angelologia, per come viene manifestata ad esempio nello spiritismo, è una nuova gnosi, un nuovo modo di esprimere il religioso per renderlo attraente.

Una ragione profonda è la paura della solitudine, in un mondo sempre più individualista. Favorisce anche una certa fuga dalla realtà di fronte all'impotenza di risolvere i problemi personali e quelli sociali. Si ricorre agli angeli come risorsa magico-religiosa.

Non c'è dubbio, infine, che si tratti di una moda estetica e frutto di una mentalità “di eroi dei fumetti” (l'Uomo Ragno, Superman…).

Nella nostra società stanca e postmoderna, in cui tornano le ideologie immanentiste e i metaracconti, la moda degli angeli forse non è altro che un'altra versione del frammentario e della “religione à la carte” così tipica di quest'uomo dei nostri giorni che è stato definito “light”, perché credere negli angeli può portare a una forma narcisista di comportamento religioso e senza impegno comunitario e istituzionale.

3. L'esistenza degli angeli è una verità di fede, testimoniata dalla Scrittura e sulla quale hanno riflettuto anche i Padri della Chiesa.

L'esistenza degli angeli è evidente nella Scrittura, sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento, in cui appaiono come inviati e messaggeri di Dio per aiutare gli uomini. Basti citare il brano dell'Annunciazione a Maria. La maggior parte dei Padri apostolici fa solo qualche allusione agli angeli. Ignazio di Antiochia avverte che la religione non è solo comprendere “le creature celesti, la dimora degli angeli o le gerarchie”. È un avvertimento contro la gnosi.

Se dovessimo compiere una sintesi generale degli angeli nella patristica, parleremmo della loro missione e del loro ruolo rilevante nella liturgia celeste, della loro missione nella redenzione di Cristo e nella Chiesa e del loro compito di aiuto come amici per gli uomini.

L'angelologia più completa nell'antichità si ritrova nello pseudo Dionigi, che divide la gerarchia celeste in tre ordini, ciascuno composto da tre cori. Serafini, cherubini e troni formano l'ordine supremo. I serafini sono come un movimento eterno intorno ai misteri divini. I cherubini hanno il potere di contemplare lo splendore di Dio. I troni conoscono tutto il vigore e la forza di Dio. Queste tre classi vivono vicino a Dio. Rispetto agli angeli inferiori, la loro funzione consiste nel rivelare ciò che sanno della Trinità e della Provvidenza. L'ordine medio sarebbe formato da dominazioni, virtù e potestà. Principati, arcangeli e angeli vengono all'ultimo posto. Gli uomini, a imitazione degli angeli, possono elevarsi verso Dio mediante purificazione, illuminazione e unione.

Procedendo nel tempo, il IV Concilio Lateranense ha affermato che gli angeli sono stati creati, non emanati, che tutte le creature sono state create buone e che alcune di esse sono diventate cattive per propria volontà.

Già nel periodo scolastico, San Bonaventura affermava che gli angeli custodi compiono dodici missioni: riprendere gli uomini per i loro errori, assolverli dal peccato, proteggerli, espellere i demoni, istruire, rivelare i misteri di Dio, consolare, essere compagni di cammino, sottomettere i nostri nemici, mitigare le tentazioni, pregare e portare le nostre preghiere a Dio.

4. Nella teologia contemporanea, tuttavia, probabilmente per l'influenza del pensiero protestante-liberale, c'è chi rifiuta di credere in loro o chi dubita… In ogni caso, non è un tema “di moda”.

Angeli e demoni hanno avuto un ruolo importante nell'esperienza cristiana. Si pensi, da un lato, agli angeli custodi sia delle singole persone che delle città e delle Nazioni, dall'altro alle credenze persistenti e diffuse sull'origine demoniaca di certi fenomeni o al mito di Faust, che vende l'anima al diavolo in cambio della gioventù e della bellezza.

Giovani bellissimi, alati e asessuati, mostri pelosi, con corna e lunghe code: queste figure familiari alla letteratura e all'arte dei secoli scorsi hanno riflesso liberamente la fede cristiana a proposito di angeli e demoni. Sono figure che risultano estranee alla cultura della nostra epoca e alla mentalità comune che ne deriva. Ciò contribuisce a rendere attuale un altro pericolo, ovvero la tendenza a relegare totalmente gli angeli e i demoni al mondo della leggenda, della favola, della fantasia infantile. Un atteggiamento di questo genere è contrario sia all'insegnamento biblico che a quello ecclesiale.

Fino alla I Guerra Mondiale, tra i protestanti, con l'influsso della teologia liberale, l'atteggiamento circa gli angeli e i demoni è stato di scetticismo. L'atteggiamento generale globale era di disinteresse per il tema.

In campo cattolico, se fino a qualche decennio fa non si discuteva l'esistenza di angeli e demoni, oggi gli autori cattolici si dividono in vari atteggiamenti: una minoranza continua ad ammettere la loro esistenza senza metterla in discussione, a volte senza affrontare la letteratura critica sul tema (Regamey, Seeman, Schmaus, Auer). Un'altra minoranza tende a ridurre gli angeli a semplici espressioni dell'amore di Dio, e Satana a “simbolo” del peccato personale e sociale sulla linea della demitologizzazione bultmaniana (Haag, Lang, Kung, Sartory, Haring, Jossua, Mayer, Schooneenberg). Un'altra minoranza sostiene la loro esistenza, tenendo conto della problematica della letteratura critica (Kelly, Duquoc, Fischer). Altri autori, infine, non affermano e non negano, limitandosi a un giudizio “in sospensione temporale”, di durata imprecisa (Semmelroth, Rahner).


Il grande gruppo di teologi cattolici afferma che la dottrina di esseri spirituali creati, buoni o cattivi, che influiscono sugli uomini è una verità di fede vincolante, anche se certamente non è credibile tutto ciò che la tradizione presenta sul tema. Si mostrano cauti nelle loro opinioni, dividendosi in autori biblici (Schnackenburg, Kertelge, Grelot) e dogmatici (Balthasar, Flick, Alszeghy, Ratzinger, Lehmann, Kasper, Marranzini).

Prima di addentrarsi nei dati più contemporanei, riassumiamo con S. Folgado i dati seguenti sugli angeli dedotti dal magistero precedente: l'esistenza degli angeli è un tema ricorrente nella predicazione ordinaria della Chiesa, e sono vari i catechismi che includono questa verità tra quelle appartenenti alla fede (Pio V, Pio X, Paolo VI). Dal IV Concilio Lateranense c'è concordanza nell'ammettere la creaturalità degli angeli e circa la differenza tra questi e altri esseri creati, soprattutto quelli terrestri. Sono dati comuni, inoltre, la loro natura spirituale e il fatto che abbiano intelligenza e volontà.
 Nel Vaticano II ci sono solo tre riferimenti agli angeli: sono destinati a venire con Cristo nella sua gloria finale (LG 49), sono giustamente venerati dai fedeli (LG 50) e sono subordinati alla Madre di Dio (LG 69).

5. Il Magistero attuale avvalora la convinzione che gli angeli siano creature di Dio e che la loro missione fondamentale sia lodare Dio e favorire la salvezza degli uomini.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma (nn. 328-336) che “l'esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è tanto chiara quanto l'unanimità della Tradizione… In quanto creature puramente spirituali, essi hanno intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali. Superano in perfezione tutte le creature visibili… Cristo è il centro del mondo angelico… Tutta la vita della Chiesa beneficia dell'aiuto misterioso e potente degli angeli”.

Ai nn. 391-395 si parla della caduta di alcuni angeli, di un loro peccato (2 Pe 2,4): “tale 'caduta' consiste nell'avere, questi spiriti creati, con libera scelta, radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo Regno… A far sì che il peccato degli angeli non possa essere perdonato è il carattere irrevocabile della loro scelta… La Scrittura attesta la nefasta influenza di colui che Gesù chiama 'omicida fin dal principio'… La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l'edificazione del regno di Dio”.

Nella nuova riforma liturgica, la Chiesa ha raccolto la dottrina tradizionale sugli angeli e il diavolo: si mantengono la festa degli arcangeli (29 settembre) e quella degli angeli custodi (2 ottobre), così come la Messa votiva dei Santi Angeli. È la prima volta, dopo Trento, che si include nel Messale Romano un prefazio che ringrazia Dio per la creazione degli angeli, e nella prima e quarta preghiera eucaristica sono i protagonisti.

Nel Nuovo Catechismo si sottolinea che l'esistenza degli angeli è una verità di fede. Sono servitori e messaggeri di Dio perché contemplano costantemente il volto del Padre dei cieli (Mt 18,l0) e mettono in pratica i suoi ordini, attenti alla voce della sua parola (Sal 103,20). In quanto creature puramente spirituali, hanno intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali. Superano in perfezione tutte le creature visibili e lo splendore della loro gloria dà testimonianza di ciò (nn. 328-330). Gli angeli appartengono a Cristo, perché sono stati creati da Lui e per Lui, e sono chiamati “figli di Dio”. Tutta la vita di Gesù Incarnato è stata circondata da angeli in vari brani, dall'incarnazione alla passione e resurrezione (nn. 331-333). La vita della Chiesa beneficia dell'aiuto misterioso e potente degli angeli (n. 334-335), e dall'infanzia fino alla morte la vita umana è circondata dalla sua custodia (n. 336). Il diavolo o i demoni sono angeli caduti (nn. 391-393) che influiscono sugli uomini, e anche se il loro potere è forte perché sono spiriti puri non è infinito. Che Dio permetta l'attività diabolica è un grande mistero, anche se sappiamo che in tutte le cose Dio interviene per il bene di coloro che lo amano (n. 394-395).

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