Quando ancora il Medioevo del fumetto viveva la sua epoca d'oro, un re troneggiava incontrastato sulla corte dei vari Tarzan, L'Uomo mascherato o Tintin: Valiant, un sovrano vichingo accolto nella corte di re Artù, nato dalla fantasia e dalla matita del disegnatore canadese naturalizzato statunitense Harold Rudolf Foster (1892-1982).
Al centro di una coraggiosa operazione editoriale promossa dalla casa editrice specializzata Nona Arte, diretta a Milano da Andrea Rivi, la storia del principe Valiant è di grande valore persino per l'apologetica.
Come ricorda Marco Respinti su “Il Timone” di marzo: “Valiant incarna il campione indomito di quelle virtù morali naturali – prudenza, giustizia, fortezza, temperanza, coraggio, lealtà, fedeltà – che sono l'humus delle virtù teologali, fede, speranza e carità”. “Valiant è un modello che ispira imitazione” ed è alla sua scuola di cavalleria “che si impara a sconfiggere gl'incubi”.
“Non è un caso – sottolinea – che le gesta del principe cristiano 'più famoso del mondo' siano lettura di programma nell'homeschooling americano, vale a dire quella meravigliosa alternativa all'imbarbarimento della scolarizzazione contemporanea che s'incentra tutta sulla famiglia e in cui gli attivisti, i docenti e e le organizzazioni cattoliche abbondano ed eccellono”.