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San Galgano è il vero padrone di Excalibur?

Espada de San Galgano – it

© Giorces

Aleteia - pubblicato il 14/08/14

Una spada in Toscana potrebbe essere quella leggendaria di re Artù

In un eremo del paese toscano di Chiusdino si trova una spada conficcata in una roccia, che si suppone sia stata lasciata lì da San Galgano. La spada e la storia di questo santo potrebbero essere l’ispirazione della leggendaria storia di Excalibur? Nel blog MaestrazoTemplario si sostiene questo e si danno cinque indizi che rendono verosimile la storia. Si fa eco della questione anche il quotidiano spagnolo ABC.

Di San Galgano si sa poco. Secondo la tradizione, era un bambino che aveva desiderato per molto tempo diventare un cavaliere medievale, e lottò contro i Pannocchieschi, i della Gherardesca e altri per la supremazia politica e militare.

Era un’epoca di violenza, abuso e violazioni. Galgano era un giovane segnato dal disordine e dalla lussuria, ma un bel giorno San Michele gli chiese di abbandonare le armi e di ritirarsi a vivere come monaco eremita nell’abbazia di Chiusdino, dove il santo avrebbe conficcato la sua spada, che potrebbe essere la leggendaria Excalibur.

Geoffrey di Monmouth, nella sua opera “Storia dei Re della Bretagna”, registra per la prima volta la storia di Excalibur. Come spiega l’autore del blog, il monaco Bretone aveva sentito la storia di San Galgano e la inserì nel suo libro. Anche uno dei cavalieri avrebbe preso il suo nome: Galway, in latino Galganus.

Nella Bretagna francese iniziarono a fondersi due racconti, quello del militare romano Lucio Artorio Castro, vissuto nel II secolo, e quella della spada nella roccia di San Galgano.

I monaci cistercensi di Siena conoscevano la storia della Tavola Rotonda, già diffusa in tutta Europa, e il suo rapporto con la vita di San Galgano. Da ciò derivano le iscrizioni nella basilica e i rilievi “arturici” nelle rovine di questo tempio toscano.

Nel luglio 2012 si è cercato di dimostrare che la spada non era un falso, e dopo vari studi si è concluso che risale a un periodo tra il XII e il XIII secolo e che la lama è conficcata nella roccia. Un miracolo che sconcerta la scienza.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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