L’indiscrezione è arrivata da Repubblica, ovvero che martedì – prima della seconda serata de “I Dieci Comandamenti” fosse arrivata la telefonata tanto attesa. Quale? Quella di Papa Francesco al comico Roberto Benigni. Secondo il quotidiano infatti “La conversazione è stata affettuosa, raccontano le persone vicine all’attore- regista, e l’abbraccio ideale del Pontefice — con quello di oltre dieci milioni di spettatori — è la soddisfazione più grande.” (Repubblica, 18 dicembre)
Dal Vaticano nessuna conferma o smentita trattandosi di «telefonate private» del Pontefice, che dunque sfuggono all’ufficialità. Tuttavia monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia dice che "non sorprende" questo ulteriore gesto di Bergoglio. "Non sorprende affatto – ha detto monsignor Paglia a Famiglia Cristiana – che Papa Francesco abbia chiamato Roberto Benigni. La sua trasmissione sui Dieci Comandamenti si inserisce bene nel solco della Chiesa ‘in uscita’ voluta da Bergoglio. In questo caso si tratta di ‘artisti in uscita’ che sanno utilizzare il bagaglio della sapienza biblica senza però tanti orpelli". Monsignor Paglia – riferisce il sito del settimanale – ha sentito l’attore toscano al telefono: "Era molto sorpreso da questo boom di ascolti. Non mi ha detto i contenuti della chiamata ma l’abbiamo presupposto" (Famiglia Cristiana, 18 dicembre).
Lo show è comunque molto piaciuto sia in Vaticano "Un grande spettacolo", commentano i cardinali, "lui è bravissimo ed è stata un’ottima scelta occuparsi di un tema così bello vicino a Natale" (Libero, 18 dicembre), sia nella comunità ebraica che ha apprezzato i molteplici richiami al Midrash e al Talmud: «#Diecicomandamenti, ormai le cose serie si ascoltano solo dai comici»: ha scritto in un tweet il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, riassumendo il plauso quasi unanime delle comunità ebraiche italiane e dei rabbini in particolare. Di Segni, talmudista di fama internazionale, ha spiegato: «Sono rimasto piacevolmente stupito dalla quantità di messaggi midrashici che sono passati e dal modo in cui è stato presentato il Talmud. Si vede – aggiunge in un intervento rilanciato da ‘Moked’, portale d’informazione ebraico – che Benigni si è preparato a fondo, attingendo in modo significativo da libri e testi ebraici». « Benigni ha colto appieno il senso dello Shabbat (il sabato ebraico, giorno di riposo settimanale, ndr)», fa eco rav Roberto Della Rocca, direttore del Dipartimento educazione e cultura dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei). «La linea è quella dell’esegesi rabbinica, si vede che ha studiato» (Famiglia Cristiana, 18 dicembre)
Soddisfazione anche dalla comunità Valdese italiana per la collaborazione del comico toscano con il teologo Paolo Ricca, autore del volume “Le Dieci Parole. Le tavole della libertà e dell’amore” (Morcelliana) e professore emerito della Facoltà valdese di teologia.