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“Sono agnostico e vivo la castità”

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La Opción V - pubblicato il 19/03/15

La società si è corrotta per la “libertà sessuale” che si predica e si pratica al giorno d'oggi

Ho 21 anni e da quando ne avevo 17 ho deciso di vivere la castità. Credo che la castità sia il modo migliore di vivere per ciò che riguarda la sessualità e l'amore.

Mi considero agnostico, e pur non essendo credente ho sempre pensato che la società si sia corrotta per la “libertà sessuale” che si predica e si pratica al giorno d'oggi, e per questo ho deciso di non far parte del “gregge”.

Non sono mai stato una di quelle persone a cui interessa essere accettate nei gruppi sociali, e sono sempre andato contro le mode. All'inizio ho optato per la castità per essere diverso dagli altri, per oppormi a quello che i miei compagni di scuola consideravano “normale”.

La mia giustificazione era che con l'astinenza evitavi molti problemi: gravidanze indesiderate e alla fine aborti, malattie a trasmissione sessuale, essere usati per poi essere considerati “facili” (nel caso delle ragazze), eccetera. Ma non lo capiva nessuno, neanche le ragazze, e sono diventato lo “strambo” della scuola. Si sono anche inventati che ero gay.

Confesso che sulla scia di tanta pressione sono stato sul punto di cedere, di abbandonare il mio “stile di vita” per quello che dicevano di me, perché venivo criticato non solo nella mia classe, ma praticamente in tutta la scuola. È durato fino a che un giorno non ho visto vari miei compagni visionare materiale pornografico e masturbarsi nei bagni della scuola!

All'inizio mi è sembrato patetico; non è che io non lo avessi fatto in precedenza, ma farlo a scuola era una cosa che non avevo mai sperimentato né immaginato. Mi sono reso conto di quanto fossero deboli per il fatto di cedere ai propri desideri a scuola e in gruppo. Ho ricordato le occasioni in cui lo avevo fatto in camera mia e quanto mi sentissi a disagio uscendo e vedendo i miei familiari, per cui ho deciso in qualche modo di formalizzare la mia castità e ho fatto a me stesso la promessa di mettere da parte il sesso e il piacere.

Quel giorno ho letto questo su Facebook: “Facendo sesso con qualcuno con cui non ti sposerai, pensa che stai andando a letto con la futura sposa di qualcun altro”. Questo mi ha spinto a informarmi. Ho iniziato a cercare articoli e libri che mi aiutassero ad avere una base solida per spiegare la mia decisione al di là delle giustificazioni personali.

In alcuni libri ho letto che molti dei grandi scrittori, filosofi e musicisti erano celibi. Ed è logico: occupi il tuo tempo e la tua mente in modo produttivo. La maggior parte delle pagine che ho trovato era cattolica o cristiana, parlava della Bibbia e dei comandamenti di Dio, ma a me non interessava leggerle perché non condivido il loro credo. Volevo una ragione che andasse al di là di quello.

Nel corso della ricerca ho ritrovato una grande amica che non vedevo da quando avevamo terminato le scuole elementari. È cattolica e anche lei vive la castità. Ci siamo aggiornati sulla nostra vita. Lei aveva appena fatto la sua promessa di castità in un ritiro, con anello e cerimonia. La verità è che mi è sembrata una cosa esagerata e perfino fanatica, ma lei era felice e soddisfatta per la sua decisione perché “così si vive l'amore vero”.

Le ho parlato della mia decisione di astenermi dal sesso almeno fino al termine dell'università o a quando deciderò di sposarmi, e mi ha spiegato che la castità non è solo astenersi dai rapporti sessuali prima del matrimonio, ma è un cammino che ti porta all'amore vero perché scopri davvero una persona e non solo per il suo corpo, ma per le sue idee, le sue convinzioni, le sue virtù e perfino i suoi difetti. Ami quella persona per ciò che è realmente.

Quello è il vero amore, perché è come se amassi qualcuno della tua famiglia, e ovviamente non vai a letto con qualcuno della tua famiglia per dimostrargli il tuo amore. La castità ti porta a rispettare il tuo corpo e a valorizzarti per ciò che sei, e a insegnare agli altri a valorizzarti. Il sesso non è altro che piacere del corpo, è usare un'altra persona per soddisfarti o permettere all'altra persona di usarti, e non bisogna dimenticare che siamo esseri umani, non oggetti.

Da allora le mie convinzioni si sono rafforzate, perché ho trovato qualcuno che mi capiva indipendentemente dal fatto che io credessi a Dio o meno. Vorrei dire che la castità e l'amore non sono un'esclusiva dei cattolici o dei credenti, e attraverso questa mia amica ho scoperto altri giovani che vivono la castità. In loro ho trovato persone che mi sostengono e che sostengo incondizionatamente. Grazie a questo modo di vivere ho una fidanzata meravigliosa da quasi due anni.

Come vi ho detto, non ho un credo. Mi ritengo una persona che vive razionalmente e non si lascia trascinare dai suoi impulsi, qualcuno che vive controcorrente perché in realtà così si vive meglio. E quando mi chiedono perché vivo la castità se non credo in Dio, rispondo: “La castità non è una decisione per credenti, è una decisione per coraggiosi”.

Saluti a tutti!

Isaac, 21 anni, Messico

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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