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Com’è arrivato il “Cristo Redentore” sulla montagna di Rio?

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Philip Kosloski - pubblicato il 19/08/16

La statua, tra le nuove sette meraviglie del mondo, è stata costruita per arginare la marea dell'ateismo

Se quest’anno avete seguito le Olimpiadi, quasi sicuramente vi sarà capitato di vedere la celebre statua del “Cristo Redentore” che sovrasta la città di Rio. È considerata una delle “nuove sette meraviglie del mondo” ed è diventata uno dei monumenti più famosi del Brasile. Misura 38 metri di altezza ed grande quasi quanto la Statua della Libertà.

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Ma, innanzitutto, com’è arrivata dove si trova ora?

Secondo la BBC, verso la prima metà del 20esimo secolo, la comunità locale del “Circolo Cattolico di Rio” sentì il bisogno di reclamare la città per Cristo.

“All’indomani della Prima Guerra Mondiale, i membri del Circolo temevano l’avanzata dell’ateismo. Quando il Brasile diventò una repubblica, alla fine del secolo precedente, Chiesa e stato furono separati. La statua fu vista come un modo per riportare Rio – allora capitale del Brasile – al cristianesimo”.

Il progetto fu proposto ufficialmente – e portato avanti – dall’Arcidiocesi di Rio. Venne anche creata una petizione per convincere il presidente ad autorizzare la costruzione.

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Dopo la sua approvazione, il gruppo cercò di raccogliere più idee possibili sulla forma e il luogo dove sarebbe sorta la statua. Fu scelta la cima del monte Corcovado. L’ingegnere brasiliano Heitor da Silva Costa ebbe un’idea geniale su come realizzare il monumento a Gesù Cristo.

“La statua del divino salvatore dovrà essere la prima cosa ad emergere dall’oscurità in cui è immersa la terra. Riceverà il saluto della stella del mattino che, dopo averla circondata con la sua brillante luminosità, al tramonto creerà attorno al capo di Cristo un’aureola degna del Figlio di Dio”.

Affinché la statua potesse essere visibile, da Silva Costa sapeva che sarebbe dovuta essere grande. Per realizzare la sua idea avrebbe avuto bisogno di aiuto. Fu dunque coinvolto lo scultore franco-polacco Paul Landowski. Paul creò una statua d’argilla, che venne poi spedita via nave in Brasile e riprodotta a Rio in calcestruzzo.

A da Silva Costa inizialmente non piacque l’idea di usare calcestruzzo per creare la statua in stile Art Déco, ma poi si trovò d’accordo, utilizzando pietra saponaria per ricoprire lo strato esterno.

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Una squadra di operai iniziò la costruzione dell’imponente statua nel 1922, ultimandola nel 1931. Furono utilizzate impalcature e gru in metallo, e i materiali furono trasportati sulla montagna tramite la ferrovia.

La statua venne ufficialmente aperta ai visitatori il 12 ottobre 1931, e nel 2006 – nel 75esimo anniversario dell’inaugurazione della statua – l’Arcivescovo di Rio vi consacrò una cappella.

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Nel 2010 il governo avviò una ristrutturazione massiccia della statua. Anni di danneggiamenti e fulmini l’avevano infatti deturpata.

All’inizio dei giochi olimpici, la torcia olimpica è stata benedetta dal Cardinale Orani Tempesta ai piedi della statua. Anche se non ufficialmente autorizzato dal Comitato Olimpico, fu il sindaco di Rio a richiedere la benedizione. Padre Omar Raposo, rettore del Santuario del Cristo Redentore, ha detto: “Il Cristo, con le sue braccia aperte, accoglie e protegge tutti i popoli del mondo. Ma noi brasiliani speriamo che la fortuna della statua accompagni i nostri atleti”.

Si stima che, durante le Olimpiadi, la statua sia visitata da circa 10mila persone al giorno.

Rio 2016 Torch Relay - Christ the Redeemer

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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