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Smettere con la pornografia, quando la preghiera sembra non bastare

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Rommel Canlas/Shutterstock

Caitlin Bootsma - pubblicato il 29/08/16

Il dott. Peter Kleponis mostra in che modo la pornografia diventa una dipendenza, spiegando perché sia necessario anche un aiuto terapeutico

“Si rendono conto di non essere persone cattive che cercano di diventare buone: sono persone malate, che cercano di stare bene”.

Ci si sta rendendo conto sempre di più che la dipendenza da pornografia è un problema reale per molti uomini e donne. E i cattolici non rappresentano un’eccezione.

Eppure, da cattolici, il nostro primo pensiero potrebbe essere quello di provare a sradicare il comportamento peccaminoso con la buona vecchia perseveranza. E, chiaramente, con la grazia del Sacramento della Confessione.

Ho avuto l’opportunità di parlare col dott. Peter Kleponis, medico e Senior Advisor dei programmi educativi e clinici del progetto Integrity Restored, che ha aiutato molti uomini e donne nel loro percorso di guarigione dalla pornografia. Mi ha spiegato perché, molte volte, la perseveranza e la grazia sono importanti ma non sufficienti a rompere le catene dell’uso di materiale porno.

Innanzitutto, chiunque faccia uso di porno ha automaticamente bisogno di un aiuto professionale? In altre parole, quando fare uso di porno diventa una dipendenza? C’è un parallelo con la dipendenza da droga?

Non tutti coloro che lottano con la pornografia sono dipendenti da essa. Così come una persona potrebbe avere un problema con l’alcol, senza per questo essere un’alcolista, allo stesso modo si può avere un problema con la pornografia senza esserne dipendente.


LEGGI ANCHE: 3 pericoli per chi sta uscendo dalla dipendenza dalla pornografia


Il dott. Patrick Carnes (2007) ha segnalato 10 caratteristiche di chi si rapporta in modo problematico con i materiali erotici online:

  1. Preoccupazione in merito al sesso su Internet
  2. Frequenza del sesso su Internet: avviene più spesso o per periodi di tempo più prolungati di quanto voluto
  3. Ripetuti e infruttuosi tentativi di controllare, ridurre o interrompere la fruizione di tali contenuti
  4. Inquietudine o irritabilità quando si tenta di limitare o eliminare il sesso su Internet
  5. Usare il cybersex per evadere dai problemi o per alleviare il senso di impotenza, colpa, ansia o depressione
  6. Ritornare a fruire del sesso online, giorno dopo giorno, in cerca di esperienze sessuali sempre più intense o rischiose
  7. Tendenza a mentire a membri della famiglia, terapisti o altre persone in merito all’uso che si fa di Internet
  8. Realizzazione di atti sessuali illeciti online (ad esempio invio o download di pornografia infantile o incitamento di atti sessuali illeciti online)
  9. Esposizione ad alto rischio (o perdita) di relazioni significative, lavoro, istruzione o opportunità di carriera a causa del proprio comportamento sessuale online
  10. Ricorrenti conseguenze finanziarie di un certo rilievo come risultato del proprio comportamento sessuale online

Se una persona lotta con uno qualunque di questi sintomi, consiglio vivamente di cercare l’aiuto di uno psicologo competente con certificazione nella diagnosi e nel trattamento delle dipendenze di tipo sessuale. Mentre coloro che lottano con un problema di pornografia, ma non con una dipendenza da essa, hanno bisogno di risolvere il problema ma non necessariamente di iscriversi a un programma di recupero.

Non è il porno come tutti gli altri peccati? Perché non possiamo semplicemente pregare affinché si abbia la grazia di andare avanti? Perché a volte è necessaria una terapia?

Guardare immagini pornografiche è un peccato, ma sappiamo che è anche un’azione che genera dipendenza. Una volta che una persona diventa dipendente perde la propria capacità di dire “no”. La volontà personale diventa compromessa. La preghiera è importante per superare una dipendenza, ma serve dell’altro. Come per ogni altra malattia, la dipendenza da pornografia richiede un aiuto professionale. Tra cui consulenze psicologiche, incontri con gruppi di sostegno, istruzione e crescita nella virtù personale

Spesso l’uso della pornografia è il sintomo di questioni ben più profonde. Diventa un meccanismo automatico per reagire al dolore di alcune ferite emotive. Se non vengono individuate e sanate le radici di queste ferite, non può essere raggiunto alcun risultato duraturo e reale. È necessario dunque che si segua un programma di recupero globale affinché si possa tornare davvero sani.

Liberarsi dalla dipendenza pornografica è quindi semplice? Oppure ci sono degli ostacoli comuni nel percorso di recupero? E perché?

È normale incontrare ostacoli. Spesso dico che in questo percorso il progresso si può definire come “due passi avanti e uno indietro”. È un processo, ci saranno ovviamente delle ricadute lungo il percorso. Spesso le profonde ferite emotive iniziano ad emergere, e bisogna che le si affronti. Può essere doloroso e potrebbe richiedere del tempo. Quando una persona ha una ricaduta, quest’ultima può fungere da strumento didattico attraverso cui imparare a riconoscere meglio le radici della propria dipendenza. Raggiungendo quindi un livello maggiore di guarigione. Piano piano, le ricadute diventano sempre meno fino a scomparire. La chiave è non lasciarsi scoraggiare se il processo di guarigione dovesse andare a rilento o dovesse essere più complicato di quanto sperato. Ci vuole pazienza e perseveranza per essere totalmente liberi!


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So che a settembre avrai un week-end intensivo rivolto a soli uomini, insieme ad Integrity Restored e ad altri medici… lavorare sul problema per pochi giorni ma intensamente è più efficace rispetto al fare più sessioni spalmate nel tempo?

Partecipare a un workshop intensivo può portare, in tre giorni, ai risultati che normalmente richiederebbero dai tre ai sei mesi di consulenze settimanale. Dà una grande spinta verso il recupero totale. È di aiuto anche per coloro che si sentono bloccati e che hanno bisogno di un evento intenso grazie al quale dare un nuovo input al proprio impegno. Interagire con altre persone durante il workshop, inoltre, fa capire ai partecipanti che non sono soli, ma che esistono persone che possono dare loro supporto e incoraggiamento. Attraverso insegnamenti intensivi e attività in piccoli gruppi i partecipanti imparano nozioni sulle dipendenze di tipo pornografico-sessuale, comprendono la radice della propria dipendenza e iniziano a sviluppare un efficace programma di recupero personalizzato. Avranno, in breve, gli strumenti per continuare con successo il proprio percorso di recupero anche dopo aver lasciato il workshop.

Quali cambiamenti concreti hai visto nella vita delle persone?

Ho lavorato con molti uomini che hanno frequentato workshop intensivi rivolti a persone con dipendenze pornografico-sessuali. Hanno lasciato il workshop con le idee più chiare su cosa sia questo tipo di dipendenza, quali le radici che la causano e cosa richiede un programma di recupero che funzioni. Hanno scandagliato a fondo se stessi, scoprendo le radici della loro specifica dipendenza e comprendendo quale tipo di guarigione sia necessaria nella propria vita. Lasciano il workshop con una fiducia più forte nella loro abilità di superare la dipendenza. L’dea di essere liberi li rende entusiasti, e non hanno più paura di chiedere aiuto. Si rendono conto di non essere persone cattive che cercano di diventare buone: sono persone malate, che cercano di stare bene. Hanno l’umiltà e il coraggio di ottenere un recupero totale.


Potete avere più informazioni sul prossimo corso intensivo del dott. Kleponis cliccando qui. Per maggiori informazioni sulla guarigione dalla dipendenza da pornografia, consultate integrityrestored.com

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

Tags:
dipendenzepornografiasessualitàterapia
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