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Ricostruire la cultura cattolica… con la birra!

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Deirdre Mundy - pubblicato il 05/09/16

Evangelizzare di nuovo questa nazione post-cristiana, una pinta alla volta

Lo scorso autunno, nella città dove vivo, nell’Indiana del sud, ha aperto una nuova birreria. Al giorno d’oggi non è affatto un evento straordinario. Ma questo locale – delle Suore del Monastero Benedettino di Ferdinand, nell’Indiana – offre birre realizzate seguendo ricette monastiche tedesche e proclama con coraggio il suo motto: “Pregare. Lavorare. Fare birra”.

Dopo un anno, la loro sala di degustazione è quasi sempre gremita di persone. Vendono le loro birre speciali quasi immediatamente dopo averle messe in commercio. I clienti comprano le loro magliette, bevono le loro birre e portano a casa le loro pinte. E in questo modo non stanno semplicemente portando a casa un bicchiere con il logo di una nuova birra. Portano in giro una versione stilizzata della medaglia di San Benedetto.

Pregare. Lavorare. Fare birra.

Recentemente, la birreria ha lanciato il suo primo ritiro. I partecipanti possono trascorrere giornate intere a imparare l’arte dei birrai e conoscerne la storia, meditando sulle Scritture. I birrai predicano e condividono la spiritualità benedettina attraverso la birra. Nei vari festival della birra, nei ristoranti, e in giro per il mondo, la loro birra diffonde il messaggio di Benedetto e di Cristo.


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Pregare. Lavorare. Fare birra.

In un’America in cui il cristianesimo viene associato con un puritanesimo che rifugge ogni parvenza di allegria e che guarda dall’alto verso il basso a tutti coloro che osano ridere, St Benedict’s Brew Works porta avanti la birra cattolica. Alcuni bevitori la vedono come una contraddizione. Una birra che esorta alla preghiera e al lavoro? Una croce che riunisce gli amici favorendo la conversazione e il cameratismo? Quanto sono pazzi, questi cattolici? Così pazzi, così innamorati del loro Dio, da voler mettere il Suo simbolo su tutto, persino su una deliziosa Hefenweiss.

Questi cattolici sono così pazzi da preparare la nostra nazione post-cristiana ad una nuova evangelizzazione. E lo fanno seguendo quanto indicato dalle Scritture e dalla Tradizione. Papa Francesco ci ricorda che prima di proclamare la Buona Novella al nostro prossimo, è necessario che ci sia una relazione. San Benedetto ci ricorda che i cristiani sono chiamati ad offrire ospitalità, proprio come ha fatto Gesù offrendo vino agli invitati durante le nozze, e pani e pesci ai cinquemila.

La nostra cultura non è più cattolica. Ma, ancora peggio, la maggior parte delle persone non sanno neanche di che stiamo parlando. Sono convinti che siamo persone piene di odio, che non sappiamo divertirci, che siamo retrogradi e arrabbiati, che vogliamo soltanto giudicarli. Prima di dire alle persone che Dio si è fatto uomo e che Lui ci ama così tanto da venire a noi sotto forma di pane e vino, dobbiamo riconoscere che le persone che ci circondano vanno conosciute. Ne vale la pena. C’è qualcosa nell’umanità che merita di essere celebrata.


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L’America è un grande paese, e ci sono tante categorie di persone che hanno bisogno di conoscere Gesù. Ad alcuni di loro farà piacere vedere una croce incisa nella glassa di una torta. Ma se vogliamo rinnovare la cultura cattolica, abbiamo anche bisogno di una croce che sia diffusa attraverso una buona pinta e che possa sopportare le parole che vengono scambiate vicino al bancone di un bar. Se la birra cattolica inizia a diffondersi, come potrebbe la cultura cattolica essere da meno?

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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