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Ho detto a Dio: “Se mi vuoi lì, dimmelo molto chiaramente”

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Salvador Aragonés - pubblicato il 06/09/16

Il cammino di una ragazza dal giornalismo alla clausura

Una giovane giornalista di Madrid, Patricia de Oro, ha deciso di entrare tra le monache carmelitane scalze del convento di San José di Avila il 28 agosto scorso.

Patricia ha spiegato come si sia sviluppata in lei la vocazione in un video in cui appare molto felice. “Fin da piccola, da quando avevo 6 anni, mi sono sentita attirata dai chiodi di Cristo. Pensavo: ‘Quanto deve aver sofferto!’”

A scuola partecipava attivamente alla vita parrocchiale e ha conosciuto un ragazzo. “Era un ragazzo molto buono, bellissimo”. Le piaceva e svolgevano insieme le attività parrocchiali. Poi hanno deciso di compiere il Cammino di Santiago.

L’ultimo giorno, il ragazzo ha annunciato al gruppo che sarebbe diventato sacerdote. “A settembre entro in seminario”, ha detto. Tutti (e tutte) sono rimasti molto sorpresi.

Patricia è rimasta nel gruppo, e poi è entrata all’Università Villanueva di Madrid, dove ha conosciuto molti altri ragazzi e ragazze. Quando ha visto “La Passione” è rimasta incantata dalla vita, dalla passione e dalla morte di Cristo. Un giorno, ha confessato, “ho detto a Dio pregando che volevo che accadesse ciò che Egli voleva”.

Nel suo gruppo alcune amiche dicevano che volevano sposarsi e avere due o tre figli, e come volevano che fosse il marito. “Io non mi vedevo sposata e con figli”, ha confessato Patricia. “Pensavo: ‘Io sposata? Io con figli? Assolutamente no!’” E allora ha pensato che Dio la chiamasse ad essere “totalmente sua”.

Nella preghiera ha detto: “Bene, già so che non mi vuoi sposata, ma dove mi vuoi?” La sua vocazione ha iniziato a maturare vedendo certe cose nel mondo che non le piacevano. “Ad esempio, andavo alle feste con le amiche e vedevo che ci sono persone che lasciano lì la propria dignità”.

Un amico le ha detto che aveva una sorella carmelitana scalza ad Avila. Il ragazzo conosceva le inquietudini sulla vocazione di Patricia, che è andata al convento di Avila per parlare con la monaca.

“Quando sono andata lì non riuscivo a crederci”, ha ricordato. “Moltissime ragazze giovani, tutte sorridenti, con gli occhi che brillavano e così piene d’amore che sono rimasta estremamente colpita”:

Ma Patricia non sapeva se era il Carmelo il luogo in cui Dio la voleva. “Ho detto al Signore: ‘Per favore, se vuoi che vada al Carmelo dimmelo molto chiaramente!’”

Da quel momento si sono succeduti dei fatti che secondo Patricia erano messaggi di Dio. Una volta era con un’amica e quando è uscita dalla metropolitana ha trovato un biglietto con la scritta “Vieni ad Avila”, con impresse le mura della città.

In un’altra occasione era nella sala computer dell’università, ha aperto un computer e sullo schermo è uscita la parola “AVILA”. “Ho iniziato a innervosirmi”, ha commentato.

Poi ha trovato una monaca e ha parlato con lei, e questa le ha dato un biglietto. “Ho pensato: ‘Attenta, Patri, ti vuole reclutare!’ Ma la monaca, Rosa, mi ha detto: ‘Ho visto questo e ho sentito che dovevo dartelo’. Quello che mi doveva dare era un’intervista con una giovane carmelitana scalza, e il titolo recitava: ‘Non ho mai pensato che si potesse essere tanto felici nella clausura’”.

Estremamente sorpresa, Patricia le ha chiesto come sapeva quello che le passava per la testa, al che la monaca ha detto: “’Cosa ti passa per la testa?’ E le ho raccontato tutta la mia storia”, lasciando la monaca assai stupita.

Patricia ha concluso gli studi universitari di giornalismo, ha iniziato a lavorare nelle reti sociali per Religión en Libertad e di recente è entrata nel Carmelo nel convento di San José di Avila.

“Le carmelitane sono nel cuore della Chiesa”, afferma. “Con la loro preghiera e il loro lavoro sostengono la Chiesa, ma alla fine ciò che conta è dire ‘Sì’ a Dio. Quello che ci renderà felici è compiere la volontà di io. Non c’è altro”.

Patricia lo ha raccontato così in un video inserito su YouTube, e così lo abbiamo raccontato a voi.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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