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3 suggerimenti spirituali per far fronte alla calunnia

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YuriyZhuravov

Maria Paola Daud - pubblicato il 28/10/16

Perdonare una calunnia è un gesto di grande fiducia in Dio e di amore verso il prossimo

San Gregorio Magno diceva: “Dall’invidia nascono l’odio, la maldicenza, la calunnia, la gioia causata dalla sventura del prossimo e il dispiacere causato dalla sua fortuna”. Ed aveva ragione, perché sostanzialmente l’invidia è la radice di ogni calunnia.

Quando sei tu ad essere calunniato, come reagisci a questo grave danno al tuo onore? Spesso la reazione che si ha dipende dal momento in cui si viene calunniati, ma anche dal proprio carattere, dal rapporto che si ha con la persona che si è comportata in quel modo, e soprattutto dagli effetti e dalle cause della calunnia.

La calunnia si combatte con la verità. Chi calunnia è obbligato a porre rimedio al danno causato, per quanto possibile, e riconoscere pubblicamente le conseguenze negative delle proprie menzogne e insinuazioni maliziose. Non va escluso un ricorso al tribunale, se necessario, nel caso in cui la calunnia ha delle gravi conseguenze sulla vita o sulla carriera professionale (calunniare un medico, ad esempio, può fargli perdere i suoi pazienti). Ma anche questo potrebbe non essere sufficiente.

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C’è un racconto tradizionale indiano che riassume molto bene cosa può provocare una calunnia:

C’era una volta un uomo che disse cose molto brutte su un suo amico, perché era invidioso del successo che aveva raggiunto. Dopo molto tempo si pentì di quelle calunnie pesanti, che avevano ridotto l’amico in rovina. Si rivolse dunque ad un saggio, a cui disse: “Voglio porre rimedio a tutto il male che ho fatto al mio amico. Come potrei farlo?, e l’uomo gli rispose: “Prendi un sacco pieno di piume e fanne cadere, una alla volta, man mano che cammini”.


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L’uomo, contentissimo per il semplicissimo incarico ricevuto, prese un sacco pieno di piume e in un giorno le sparpagliò tutte per la città. Tornò quindi dal saggio, e gli disse: “Ho finito”. Il saggio replicò: “Quella era la parte più facile. Adesso devi riempire il sacco con le stesse piume che conteneva prima. Vai per la strada e cercale”. L’uomo si sentì molto triste, perché sapeva ciò che avrebbe significato quel compito. Non riuscì a trovarne quasi nessuna.

Tornò dall’uomo saggio, che gli disse: “Così come non sei riuscito a trovare le piume, volate via col vento, tutto il male che hai fatto e tutte le calunnie che hai inventato sono andate di bocca in bocca e non puoi più farci niente. Va’ e chiedi perdono al tuo amico. La prossima volta ricordati che è meglio non gettare via le piume, perché poi sarà impossibile tornare a recuperarle…”

Cosa posso fare dunque davanti a queste situazioni e danneggiano il mio onore e il mio buon nome?

1. Lascia che tutto ti scivoli addosso

Chi calunnia non conosce bene cosa voglia dire amare, pertanto – dome dice mia nonna – “bisogna prendere le cose come vengono”. Continua con la tua vita di ogni giorno e mostra agli altri che in realtà sei affidabile. La persona che diffonde false accuse su di te finirà col recare danno a se stessa se continua a a sparlare. Se tu mostri che ciò che lui dice è falso, nessuno gli crederà più.

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© Neal Fowler

2. Sii misericordioso

Chi è oggetto di maldicenza deve essere anche essere misericordioso. Non è semplice mostrare amore e misericordia a chi ci ha calunniato e ha danneggiato, con le sue bassezze, il nostro onore. Ma bisogna rispondere al male con il bene. E ricordiamoci soprattutto che questo ci rende beati agli occhi di Dio: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.” (Matteo 5:11-12).


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3. Ricorda che non sei l’unico ad essere stato calunniato

Una signora molto affranta decise di cercare consolazione nel sacramento della confessione. Un sacerdote molto anziano, saputo ciò, le rispose: “Figlia mia, vedo che ti hanno ferita profondamente, nell’arco degli anni. Sei stanca di soffrire a causa di una persona che non ti vuole bene e che ti ha ferita di proposito. Non provare odio, né rancore, perché sarà Dio a giudicarla. Tu non sei giudice di nessuno; sei soltanto una figlia di Dio immensamente amata, come tutti noi, nonostante gli errori e i peccati commessi”.

“A partire da oggi, voglio che tu capisca una cosa: questa persona ti ha fatto un favore immenso. Non dimenticarti che Gesù fu crocifisso. La sua croce era enorme, pesante, e molto difficile da portare. I soldati romani dovettero faticare molto per alzarla. Inoltre, una volta alzata, dovettero reggerla con forza, affinché non cadesse. Poi presero delle grandi rocce e delle pietre, sia medie che piccole. Alcune erano piccole, come ghiaia, ma sono state tutte depositate ai piedi della croce. Dovevano fare in modo che quella croce, enorme e pesantissima, si mantenesse in perfetto equilibrio e non cadesse! Tu fosti una di quelle pietre che reggevano la croce. Dipende da te che tipo di pietra vuoi essere. Sopporta la tua pietra, Cristo ti darà, attraverso di essa, una grande vittoria”.

E ricorda che siamo giunti qui per essere un “segno di contraddizione” (Luca 2: 34).

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