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Quel giorno avrebbe dovuto abortire, ma poi è successa una cosa straordinaria

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Patty Knap - pubblicato il 27/01/17

Arrivò al centro gravidanza con le idee chiare: avrebbe abortito i due gemelli che aveva in grembo. Ma…

Lavorare in un centro per gravidanze è intenso.

C’è un lato stimolante, certo: aiutare una ragazza dando dei vestiti premaman, e offrendo un più ampio supporto, è molto gratificante.

Ma quando una cliente sta prendendo in considerazione di abortire… beh, è difficile descrivere ciò che si prova.

Quando la donna va via dopo una consulenza, non si è sicure se si è state in grado di influenzarla positivamente. E spesso non lo si potrà mai sapere. Molte volte le consulenti non sanno se una donna abbia tenuto il bambino, se lo abbia dato in adozione o se abbia messo fine alla sua vita attraverso l’aborto.

Christina Marie Bennett lavora presso l’ABC Women’s Center a Middletown, Connecticut. Spesso parla con donne che devono prendere una decisione sulla propria gravidanza. Alcune chiamano perché hanno bisogno di un test di gravidanza o di un’ecografia gratuita. Altri chiamano per chiedere vestiti premaman, seggiolini auto, corsi di genitorialità, o informazioni sulle adozioni.

Sara (non è il suo vero nome) ha chiamato dicendo che era indecisa se continuare la sua gravidanza, e voleva parlare delle varie alternative. Stava prendendo in considerazione l’aborto. Christina le ha chiesto di andare di persona, spiegando che tutti i servizi sarebbero stati completamente gratuiti. Le avrebbe mostrato dei modelli di feto ed avrebbe condiviso con lei delle ricerche statistiche. Christina avrebbe poi fatto notare a Sara che lei non avrebbe dovuto decidere in quel momento. Il punto cruciale era quello di convincerla a non abortire immediatamente, perché il centro l’avrebbe potuta aiutare a gestire eventuali altre situazioni che sarebbero emerse portando avanti la gravidanza.

Ma quando Sara arrivò, aveva già preso una decisione. Dopo la telefonata, prima di recarsi al centro, si era fatta un’ecografia e ne emerse che portava in grembo due gemelli. Lei fu devastata; aveva già dei bambini a casa e sapeva di non poter gestire un altro bambino, tanto meno due. Lei e il padre dei bambini si erano lasciati da poco, e lei non aveva alcun sostegno significativo da parte della famiglia. Aveva quindi deciso di abortire.


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Ma la mattina del suo appuntamento, Sara ha detto di sentire “un peso emotivo sulle spalle”, ha raccontato Christina. “Stava male dentro di sé, quando pensava all’aborto. Quelle intense sensazioni furono per lei segno che non avrebbe dovuto abortire i suoi gemelli. Nella quiete della sua casa, prese la decisione di annullare l’aborto che aveva programmato. Sara mi ha detto che, non appena ha deciso di annullare il suo aborto, si sentì inondata da un senso di sollievo. In un istante, tutto il peso emotivo scomparve, e lei si sentì finalmente libera”.

Il personale e i volontari del centro hanno accompagnato Sara attraverso la sua gravidanza. L’hanno indirizzata verso risorse che non avrebbe altrimenti conosciuto, e l’hanno sostenuta con la preghiera. Le furono dati vestiti adeguati, una nuova culla e le fu organizzata un baby shower.

Sara ha poi aderito al programma sulla genitorialità, e riceverà vestiti per bambini e pannolini fino a quando i suoi gemelli avranno due anni. Ha detto a Christina: “Non so se sarei stata abbastanza forte da vivere tutto questo senza di voi”.

“Qualche settimana fa, Sara è venuta al centro per prendere dei regali di Natale per i suoi figli”, ricorda Christina. “Ha portato con sé i suoi gemellini, un maschio e una femmina. Era la prima volta che li vedevo, ne sono rimasta felicissima. Quando ho tenuto in braccio la sua bambina ho cominciato a piangere. Ho ripensato alla prima volta che ho incontrato Sara. Le lacrime sono cominciate a scorrere, perché ho ricordato tutte le lotte vissute da lei per aver scelto la vita”.

Sara dice che i suoi gemelli, belli e sani, sono ora la luce della sua vita. Le danno gioia, e lei è profondamente grata di averli. Era ansiosa e sola, ma nella paura ha steso la mano per chiedere aiuto e ha scelto di essere la madre dei suoi figli. Per fortuna, Sara è riuscita a trovare l’aiuto di cui aveva bisogno.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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