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La nuova battaglia di Mel Gibson

Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 02/02/17

Esce oggi in Italia il film sull'obiettore Medaglia d'onore del congresso

Mel Gibson torna al cinema con quello che sa fare meglio, le cosiddette “biopic”, cioè quei film biografici basati su una storia vera. Gibson ama i film di guerra e di battaglia e sono probabilmente quelli che gli vengono meglio. Anche se ha stupito il mondo con The Passion, sulla Passione di Gesù Cristo, si trova certamente più a suo agio con i film d’azione che più di tutti gli hanno dato fama e fortuna. Ed è un bene, perché se sai fare bene una cosa, tanto vale che tu faccia quella. Il buon vecchio Mel, torna alla ribalta con un film splendido sulla Seconda Guerra Mondiale, raccontando la vicenda dell’obbiettore di coscienza Desmond Thomas Doss nel film La battaglia di Hacksaw Ridge.

Doss era un fedele della Chiesa Avventista dei Santi dell’Ultimo Giorno, nato nella provincia americana da una famiglia modesta e con l’ambizione di diventare medico, ma lo scoppio della guerra cambiò tutto. Si presentò come volontario nell’esercito degli Stati Uniti, rifiutandosi però di imbracciare il fucile. Voleva dare una mano, voleva servire il suo paese e condividere il fato della sua generazione ma non voleva uccidere. Divenne, dopo un difficile addestramento con compagni che lo credevano un codardo, soccorritore medico: salvò 75 persone e venne decorato come eroe di guerra.

Un insegnamento sulle proprie convinzioni nel campo di battaglia della quotidianità, quando la guerra è ideologica non ci si può permettere di venire meno a quello in cui si crede senza perdersi. Credo sia questo il messaggio che Mel Gibson, regista cattolico molto credente, vuole mandare ai suoi spettatori. Un film sul coraggio e sulla mitezza, un film sulla fede e sul martirio, quello che oggi talvolta capita di subire quando – da cristiani – si osa dire “io penso diversamente”…

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