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Perché le donne sorridono più degli uomini?

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Silvia Lucchetti - Aleteia Italia - pubblicato il 31/08/17

Sorridiamo di più perché ci occupiamo degli altri, in primis del marito e dei figli, ed entriamo in empatia con loro

Il sorriso di mia madre è un’immagine che mi rilassa e mi da sicurezza ancora oggi che sono una donna adulta, sposata, in attesa di un figlio. Anche adesso se trovo mio padre sovrappensiero o ammusato non mi preoccupo come quando noto che mia mamma ha il viso teso, le labbra strette, gli occhi fermi. Il suo sorriso mi conferma che tutto va bene e andrà bene anche domani, che posso farcela, che una soluzione si trova, che lei crede e confida.

Il suo sorriso al saggio di scuola, la mattina della gita con il mal di stomaco per l’emozione, alla gara di ginnastica artistica prima di salire sulla trave, la mattina della maturità, prima dell’operazione, all’alba dell’esame di informatica, il giorno della laurea, la domenica del mio matrimonio.

Stamattina presto ho pensato proprio a questo leggendo l’articolo “Perché le donne sorridono più degli uomini” pubblicato sul sito de La Stampa (28 agosto 2017).

LO STUDIO

Uno studio pubblicato su Plos Oneha tentato di analizzare e quantificare, per quanto possibile, l’espressività facciale di maschi e femmine in risposta alle emozioni. È stato chiesto a 2106 volontari di nazionalità diverse di visionare alcuni video pubblicitari. Durante la proiezione è stata filmata attraverso una web cam l’espressione del volto dei partecipanti. Un software messo a punto per effettuare i riconoscimenti facciali ha analizzato le registrazioni.

“Dall’analisi dei dati acquisiti è emerso che le donne non sono universalmente più espressive dei maschi, ma sicuramente sono più inclini al sorriso (hanno sorriso per il 26% del tempo contro il 19,7% della controparte maschile) e che le più sorridenti sono le americane. È anche vero che i volontari compresi nello studio sapevano di essere filmati e che le loro espressioni facciali sarebbero state minuziosamente riprese e questo potrebbe aver influito non poco sulla reale spontaneità delle reazioni registrate”. (La Stampa, 28 agosto 2017)



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È doveroso sottolineare che valutare le espressioni facciali in risposta a uno stimolo video non equivale a provare l’espressività emotiva di un individuo.

In questo senso infatti Alberto Pellai medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, ricercatore presso il dipartimento di scienze biomediche dell’Università degli Studi di Milano afferma:

«Per rispondere emotivamente alle emozioni di chi ci sta di fronte occorre essere dentro a una relazione reale. I nostri neuroni specchio che sono deputati all’empatia, ovvero a sentire quello che sente l’altro, si attivano molto di più in presenza e soprattutto quando il soggetto sa di doversi prendere cura dell’altro e perciò deve sintonizzarsi con l’altrui sentire emotivo. Può essere quindi che come scritto nell’articolo, ci sia un bias nella struttura dello studio» (La Stampa, 28 agosto 2017)

PERCHÉ LE DONNE SORRIDONO PIÙ DEGLI UOMINI?

Angela Nanni, autrice dell’articolo de La Stampa, a questo punto domanda come mai esista il luogo comune per cui le donne siano più espressive degli uomini e si chiede inoltre se questo non sia collegato al ruolo di accudimento della famiglia e dei figli. Il bello viene qui perché non si tratta di un luogo comune. Le donne sorridono di più proprio per le motivazioni appena accennate dalla giornalista. Sorridiamo di più perché ci occupiamo degli altri, del marito e dei figli fino poi ad allargare il cerchio. Entriamo in relazione con loro, li guardiamo in maniera empatica.

Così spiega il dottor Pellai:

«Il sorriso è l’elemento chiave della cooperazione: cooperare significa vedere nell’altro un alleato e non un nemico. Da sempre le donne sono più propense alla cooperazione perché nell’evoluzione dell’essere umano sono state deputate a compiti di accudimento e cura della prole, compiti che vengono meglio assolti all’interno di un assetto collaborativo con le persone che ci stanno a fianco. Nell’uomo invece si sono attivate, per la sopravvivenza, le funzioni soprattutto competitive e agonistiche: uscire e cacciare, combattere per procacciarsi il cibo non necessariamente porta a scegliere la via della cooperazione, bensì quella della competizione» (La Stampa, 28 agosto 2017)

Sorridiamo per cooperare con gli altri, per costruire insieme, per raggiungere con loro un traguardo, anche piccolo, ma che in quel momento è il più prezioso.

Pensiamo all’espressione di una madre che incoraggia il figlio mentre sperimenta i primi passi. Ad ogni tentativo goffo e traballante un sorriso che dice orgoglio, approvazione, fiducia.




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Un sorriso che ama spinge a desiderare di intraprendere cose grandi!

Care donne, dimentichiamo il viso corrucciato, per quanto possibile, ricordiamo che dal nostro volto disteso e sorridente ne guadagneranno anche le persone che amiamo!

E poi come diceva Audrey Hepburn:

“Il sorriso è l’accessorio più bello che una donna possa indossare!” 🙂

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