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Il missionario di Palermo che dorme in strada con i senza tetto

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Agi - pubblicato il 12/01/18

Da oltre 25 anni assiste i poveri del capoluogo siciliano. Ora ha deciso di trasferirsi sotto i portici delle Poste per protestare contro la situazione di chi non ha né risorse né casa

“Ho iniziato 27 anni fa a dormire sotto i portici e nei vagoni e ora ritorno per strada per stare accanto a chi non ha una casa. La povertà aumenta, ci sono intere famiglie senza un tetto, la Missione non può tamponare tutto, dobbiamo essere tutti a dare un contribuito. Non possiamo restare spettatori e fare vincere ancora l’egoismo e l’indifferenza”. Biagio Conte è un missionario laico che da oltre 25 anni assiste i poveri di Palermo, per i quali ha realizzato una cittadella della solidarietà, la Missione Speranza e Carità. Ma il disagio aumenta e lui si fa ancora più povero tra i poveri, decidendo di trasferirsi sotto i portici del palazzo delle Poste per protestare contro la drammatica situazione dei senza tetto e dei senza lavoro a Palermo.

“Ascoltate il grido di chi perde casa e lavoro”

Anche la Cgil si è recata questo pomeriggio a manifestargli solidarietà, condividendo le preoccupazioni racchiuse in un appello da lui rivolto a tutte le città e alle regioni d’Italia con la richiesta di rispondere ai bisogni della gente e “ascoltare il grido disperato di chi perde il lavoro e la casa”. Anche lui per strada “per solidarizzare con chi è morto per il freddo e con chi dorme ancora per terra. Per rispondere al disagio e alle difficoltà del povero e del senza tetto non c’è bisogno di cose eclatanti, di grandi manovre. Bisogna dare loro quell’affetto, quell’amore e quella speranza che li faccia sentire di nuovo parte della società. Siamo rimasti scioccati dall’ultima morte di un clochard a Capodanno. Non riesco a essere tranquillo, non mangio e non dormo sapendo che tante persone vivono per strada”.

Musumeci: “Ci richiama alle nostre responsabilità”

“Il numero delle famiglie senza casa aumenta e le risposte di sostegno al reddito e di una soluzione abitativa per le persone in difficoltà sono insufficienti – ha detto Alessia Gatto, della segreteria Cgil Palermo, parlando con Biagio Conte – è impossibile non levare un grido di disperazione nel momento in cui si perde il lavoro, si perde la casa e la speranza di riscattarsi. Dobbiamo rimettere al centro il lavoro e la dignità della persona e chiedere alle istituzioni di intervenire con il sostegno necessario”. Ha già raccolto il suo appello il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci: “Biagio Conte richiama le istituzioni alle proprie responsabilità. Come dice l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, dobbiamo cominciare dagli ultimi, dalle periferie. Nei prossimi giorni incontrerò il missionario per esprimere la vicinanza del governo regionale e concordare possibili e concrete iniziative a sostegno del proprio impegno sociale”.

QUI L’ORIGINALE

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