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Quando i giochi online non sono più un gioco

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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 30/01/18

L’assorbimento in mondi virtuali può comportare conseguenze pericolose come il ritiro sociale e la perdita del senso di cosa è reale

La dipendenza da giochi online si inserisce all’interno di quella, più ampia, da Internet. Quest’ultima è una condizione sempre più diffusa che include il gioco d’azzardo patologico, lo shopping compulsivo, l’information overload addiction (la tendenza a ricercare in modo compulsivo informazioni online), il cybersexual addiction (l’uso compulsivo di siti pornogra ci) la cyber relational addiction, ovvero la tendenza a instaurare relazionali amicali e sentimentali sul web.

SI PUÒ PARLARE DAVVERO DI DIPENDENZA?

Recenti studi di neuroimaging suggeriscono che il circuito cerebrale che media il desiderio indotto dai videogiochi online sia simile a quello provocato dalle sostanze di abuso. Il craving, desiderio improvviso e incontrollabile di assumere una sostanza, insieme all’astinenza, sensazione di irrequietezza associata a sintomi sici e psicologici in caso di impossibilità a giocare, e alla tolleranza, necessità di aumentare progressivamente la quantità di tempo trascorso nell’attività ludica, rappresentano i tre costrutti fondamentali su cui si basa anche la dipendenza da gioco.

QUALI RISCHI SI CORRONO?

L’assorbimento in mondi virtuali può comportare conseguenze pericolose come il ritiro sociale e la perdita del senso di cosa è reale no allo sviluppo di veri e propri sintomi dissociativi. Inoltre, la dipendenza patologica da giochi online risulta frequentemente associata ad obesità, disturbi dell’umore, squilibrio emotivo e allo sviluppo di dipendenza da sostanze.




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QUANDO POSSIAMO PARLARE DI UNA VERA E PROPRIA DIPENDENZA?

Si parla di dipendenza quando assistiamo a un vero e proprio assorbimento nei giochi online, che diventano la principale attività della giornata associato a sintomi di astinenza, tipo ansia, irritabilità, tristezza, in caso di impedimento a giocare. Si assiste inoltre ad una vera e propria perdita di interesse verso hobby precedenti di diverso tipo. Questi ragazzi presentano anche un’incapacità ad ammettere la quantità di tempo trascorsa sul pc a giocare, con necessità di mentire alle persone prossime rispetto a questo.

COSA POSSONO FARE GLI ADULTI?

Per fronteggiare una dipendenza che è sempre più di usa, in Italia esistono dei servizi psicologici dedicati che prevedono il sostegno del giocatore e del nucleo familiare. È fondamentale dunque non sottostimare l’entità della dipendenza e avviare interventi terapeutici speci ci per giocare d’anticipo rispetto alle conseguenze psicopatologiche, anche gravi, che si instaurano nell’ambito di quello che sarebbe dovuto essere solo un “gioco da ragazzi”.

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