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Don Ciotti: il tema della giustizia unisce la terra al Cielo

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Lucandrea Massaro - pubblicato il 16/05/18

Breve colloquio con il sacerdote che da anni combatte le mafie e lotta contro le dipendenze dalla droga tra i giovani

L’occasione per incontrare don Luigi Ciotti ce l’ha fornita il convegno organizzato dall’Associazione Cavalieri di San Martino del Monte delle Beatitudini, a Roma su un tema che non è mai abbastanza nelle cronache e spesso assente dal dibattito politico: “Il volto dei fragili, frammento di Dio. Accogliere, discernere, integrare le fragilità nella Chiesa di Francesco”. A margine di questo convegno che ha visto tra gli ospiti anche monsignor Domenico Battaglia, vescovo di Cerreto Sannita, abbiamo potuto carpire qualche parola al sacerdote torinese che da anni lotta contro le mafie (tramite Libera) e per gli ultimi, in particolare i malati di Aids e vittime della tossicodipendenza con il Gruppo Abele. A Don Ciotti, Aleteia, ha chiesto:

C’è ancora commistione tra mafia e Chiesa nel sud?

Le parole chiare di papa francesco in due circostanze non dimenticando le parole di Papa Giovanni Paolo avvenute 25 anni fa in questi giorni, nella Valle dei Templi. Al gesto forte del Papa la Mafia rispose con l’uccisione di due sacerdoti e con le bombe nelle chiese di Roma. Quel sacrificio non possiamo dimenticarlo.

Abbiamo avuto dei momenti alti e dei momenti bassi. Questo momento in cui dopo che Francesco ha incontrato 1200 familiari vittime di mafia poco dopo l’elezione. Poco dopo andrà nella piana di Sipari dirà che chi adora il male è scomunicato. Un altro passo molto importante per fare chiarezza è che ha incoraggiato chi era troppo prudenti e troppo tiepidi, ha dato maggiore forza, devo dire che ci sono segnali che ancora ci inquietano e ci pongono domande, però la consapevolezza di una grande svolta con una Chiesa che si assume una responsabilità e Papa Francesco fa e continua a fare insistendo sul tema della corruzione




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Un tema centrale nella predicazione di Francesco…

Già nel 2000 ne parlava, ho trovato una sua predicazione di quando era arcivescovo in cui faceva una analisi così perfetta proprio sulla corruzione e le mafie, ma soprattutto su quello che ci sta dietro. Non basta parlare degli effetti bisogna risalire alle cause, è anche questo il ruolo di una Chiesa che deve avere più forza e più coraggio saldando la terra con il Cielo. C’è questo bisogno di verità, di libertà, di giustizia quaggiù che ha bisogno di una dimensione spirituale per completarsi.

Una giustizia che non è solo quella dell’onestà, ma è anche quella del pane…

Lui, Papa Francesco, nel mese di Gennaio ha voluto che la Chiesa del mondo riflettesse sul tema della corruzione e delle mafie. Un video di un minuto, in cui si sottolinea come mafia e corruzione vanno a braccetto. L’ultimo rapporto della Direzione Nazionale Antimafia al Parlamento emerge meno sangue, restano solo due gruppi di fuoco, Napoli città e la provincia di Foggia salvo eccezioni, meno ala militare più ala corruttiva, la corruzione e Francesco ha voluto che il mese di febbraio si meditasse sul tema della corruzione.

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