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Un nuovo studio sull’uso dello smartphone da parte degli adolescenti rivela dati allarmanti

TEENS ON PHONES

Jakub Zak | Shutterstock

John Burger - pubblicato il 25/06/18

Quasi tutti gli adolescenti hanno accesso a un dispositivo mobile, indica una ricerca Pew

Un nuovo studio del Pew Research Center ha verificato che il 45% degli adolescenti riferisce di essere costantemente online e che il 95% possiede uno smartphone o vi ha accesso.

La ricerca ha riguardato gli adolescenti statunitensi tra i 13 e i 17 anni e si è svolta tra il 7 marzo e il 10 aprile. Anche se gli adulti possono pensarla diversamente, il 45% dei giovani intervistati crede che l’utilizzo della tecnologia digitale e dei social media abbia su di loro un impatto né positivo né negativo.

“Quasi un terzo degli adolescenti (il 31%) dice che i social media hanno un impatto prevalentemente positivo, mentre il 24% descrive l’effetto come prevalentemente negativo”, ha spiegato un riassunto della ricerca.

Gli adolescenti che affermano che i social media hanno un effetto prevalentemente positivo tendevano a sottolineare le questioni collegate alla connessione con gli altri, il maggiore accesso a notizie e informazioni, la capacità di connettersi a persone che condividono interessi simili, il valore del divertimento, il fatto che i social media offrano uno spazio per esprimersi o che permettano agli adolescenti di ottenere sostegno da altri o di imparare cose nuove in generale.




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I giovani che sostengono che i social media abbiano un effetto prevalentemente negativo sui loro coetanei citano ragioni come il fatto che hanno portato a più bullismo e a diffondere voci.

I social media “danno alle persone un pubblico più vasto a cui parlare e insegnano a odiarsi e a sminuirsi a vicenda”, ha affermato un tredicenne.

“Gli adolescenti stanno uccidendo le persone per via di tutte le cose che vedono sui social media o per le cose che vi sono accadute”, ha aggiunto una 14enne.

In base ai risultati, quasi un ragazzo su 5 (il 17%) pensa che i social media danneggino i rapporti e portino a interazioni umane meno significative. Il 15% pensa che distorcano la realtà e diano agli adolescenti una visione irrealistica della vita degli altri, mentre il 14% crede che gli adolescenti trascorrano troppo tempo sui social media.

“Diventa più difficile per le persone socializzare nella vita reale, perché si abituano a non interagire con gli altri di persona”, ha affermato una 15enne. Gli adolescenti “preferiscono controllare il cellulare che fare i compiti. È un grande distrazione”, ha aggiunto un 17enne.

Gli esperti hanno messo in guardia da molto tempo sugli effetti deleteri dell’utilizzo di smartphone e social media da parte dei giovani. Una dei critici principali, Jean Twenge, ha appena pubblicato uno studio che suggerisce l’esistenza di un legame tra queste pratiche e la depressione. La Twenge, docente di Psicologia presso la San Diego State University, ha riconosciuto che l’affermazione degli smartphone tra gli adolescenti ha coinciso con l’aumento tra loro del senso di inutilità e del crollo della loro soddisfazione e della loro felicità, sostiene la Harvard Gazette.

“Il cambiamento più ampio e più pervasivo nella vita degli adolescenti è costituito da più smartphone e più tempo sui social media”, ha affermato. Gli smartphone hanno disgregato la maggior parte della vita degli adolescenti, incluso il tempo che trascorrono a socializzare di persona e a dormire.

Ma ci sono anche buone notizie. La ricerca sui bambini più piccoli – di 9 e 10 anni – suggerisce che un maggior uso dei social media, come controllare Instagram e chattare – è associato ad alcuni effetti positivi, inclusa una maggiore attività fisica, meno conflitti familiari e meno problemi di sonno, secondo un rapporto di National Public Radio (NPR).

Lo studio sullo Sviluppo Cognitivo del Cervello Adolescente, un progetto dell’Istituto Nazionale per la Salute USA, ha scoperto che i bambini che usavano i social media partecipavano ancora a forme più tradizionali di attività davanti allo schermo, “ma il tempo trascorso interagendo con altri attraverso i social media, chattando o videochattando superava quello trascorso davanti alla televisione, ai videogiochi e a Internet”, ha riferito la NPR.




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Quando allo studio Pew, ha scoperto anche altri risultati sorprendenti: in una ricerca precedente, del 2014-2015, si è verificato che il 71% degli adolescenti riferiva di usare Facebook. All’epoca nessun’altra piattaforma veniva usata da una folta maggioranza degli adolescenti: circa la metà (il 52%) diceva di usare Instagram, mentre il 41% diceva di usare Snapchat. Quest’anno, tuttavia, la popolarità di Facebook è scesa al 51%, mentre sempre più adolescenti usano YouTube, Instagram e Snapchat.

“È chiaro che l’ambiente dei social media oggi gira meno intorno a una singola piattaforma di quanto faceva tre anni fa”, ha concluso lo studio.

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