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Come rispondere da genitori allo stress del ritorno a scuola?

SCHOOL

Pascal Deloche / GODONG

Cerith Gardiner - Mathilde De Robien - pubblicato il 14/09/18

Tra cyber-bullismo, ricerca costante della perfezione e allarmi terroristici, i bambini di oggi hanno più difficoltà da affrontare

Ricordate le farfalle nello stomaco il primo giorno di un nuovo anno scolastico? E tutte quelle domande che vi erano ronzate per la testa durante la notte insonne: la vostra insegnante sarebbe stata simpatica? Sareste stati nella stessa classe dei vostri amici? Avevate tutto il materiale scolastico necessario? I vestiti che avevate scelto erano abbastanza carini? I vostri amici avrebbero riso di quel foruncolo che aveva scelto proprio quel momento per insediarsi sulla vostra fronte? Stress totale.

Non dimenticate che si doveva avere anche l’ultimo gadget – serviva il cubo di Rubik o, per i nostri lettori più giovani, un Tamagotchi. Per contrasto, gli scolari di oggi devono tener conto della “necessità” assoluta di strumenti tecnologici costosi come smartphone e tablet.

E non è l’unica differenza. Questa generazione di allievi deve affrontare problemi ancor più stressanti che possono portare a serie conseguenze: cyber-bullismo, sparatorie nelle scuole, allarmi terroristici e ricerca costante della perfezione.

Come genitore, ritengo che la preparazione sia fondamentale. Prendetevi del tempo per preparare i vostri figli a quello che verrà, incoraggiate la comunicazione e, cosa più importante, ascoltate le loro preoccupazioni con gentilezza e comprensione.

I social network, regno della perfezione

In passato attrici e modelle erano la nostra guida relativamente alla perfezione fisica, ma nessuno a scuola assomigliava loro neanche lontanamente. Oggi, però, grazie ai filtri, al trucco e ai ritocchi digitali, alcune delle foto postate dagli adolescenti su Instagram sembrano tratte direttamente dalle passerelle, il che può provocare un forte senso di inadeguatezza e inferiorità che si può tradurre in autentica angoscia. La ricerca dell’approvazione sociale, a livello di perfezione fisica e popolarità, porta a una competizione malsana che può risultare fatale se non incoraggiamo i bambini a fare un piccolo passo indietro.

Arriverà presto il giorno in cui i vostri figli delineeranno il proprio profilo Facebook o Snapchat o l’account di Instagram, quindi prendetevi del tempo per metterli in guardia sul fatto che la maggior parte delle immagini che vedono non riflette in alcun modo la realtà. Rappresentano solo un piccolo momento della vita di qualcuno, e sono state senz’altro ritoccate o manipolate in qualche modo. Qualsiasi cosa facciate, non sottovalutate i social network come semplice passatempo virtuale, perché le interazioni sulle reti sociali hanno conseguenze nella vita reale.


POPE FRANCIS GENERAL AUDIENCE

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È per questo che bisogna essere attenti al comportamento dei nostri figli, vigilando sulla quantità di tempo che trascorrono sui social network e analizzando il loro grado di dipendenza da questi. Ponete loro delle domande e mostratevi interessati a ciò che leggono o postano. In questo modo, potrete aiutarli a navigare in rete in modo più sicuro.

Cyber-bullismo o minacce incessanti

Intimidazione, insulti e molestie a scuola sono sempre esistiti, ma finivano nel momento in cui i bambini tornavano a casa. Con il cyber-bullismo, aumentato per via dell’uso dei telefoni cellulari e delle reti sociali, questo tipo di comportamento è diventato tuttavia permanente, ed esercita una grande pressione sui bambini. Tra foto umilianti, diffusione di dicerie, furti di identità, diffamazione di gruppo, minacce fisiche, molestie costanti e altro, gli studenti possono essere profondamente danneggiati da questo comportamento, che può risultare più grave di un attacco fisico o del furto delle proprie cose. Il motivo è che questo comportamento può perdurare per molto tempo, coinvolgendo spesso un gruppo di bambini che attacca la propria vittima senza sosta, anche se questa è chiusa “al sicuro” in camera propria.

Visto che il bambino si vergogna e non vuole parlare di ciò che sta accadendo, spesso non osa affrontare il problema con i genitori – soprattutto perché pensa che questi ultimi siano ignoranti a livello digitale. Questo fattore contribuisce alla solitudine degli adolescenti, e per la prima volta nella storia le giovani generazioni possiedono la conoscenza e un’autorità, in termini di strumenti digitali, superiori rispetto alla generazione che dovrebbe istruirli nel loro utilizzo. La chiave è essere informati e usare le nuove tecnologie per capire cosa devono affrontare i propri figli, per poter risultare credibili e competenti quando si parla con loro ed essere più pronti a individuare il cyber-bullismo e a reagire in modo tempestivo. Allo stesso tempo, è importante essere attenti a qualsiasi segno che potrebbe indicare questo tipo di bullismo: un calo nel rendimento scolastico, disinteresse, mal di stomaco o mal di testa, perdita di autostima, angoscia, perdita dell’appetito…


BULLYING

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Terrorismo e altri pericoli

Sono ormai passati i giorni in cui gli allarmi antincendio venivano presi alla leggera! Appena arrivano all’asilo, i bambini devono abituarsi agli allarmi anti-intrusione, nel caso in cui un individuo entri nell’edificio con intenzioni losche. Per noi una campanella era più che altro una scusa per saltare gli ultimi dieci minuti di lezione, ma i bambini di oggi devono imparare a barricarsi in una classe e a nascondersi negli armadi o sotto le scrivanie, mantenendo il silenzio più assoluto.

E non serve mentire ai nostri figli. In caso di attacco, è importante affrontare la questione del terrorismo e delle sparatorie di massa e le varie misure che la scuola ha approntato per difenderli. Se noi genitori non parliamo di questo tema, i compagni di classe dei nostri figli saranno lieti di sostituirci aggiungendo un bel po’ di particolari cruenti. Gli psicologi raccomandano di dare ai bambini il senso della realtà, tenendo al contempo conto della loro sensibilità e della capacità di comprendere questioni così ampie e complesse. Ovviamente il modo in cui si affronta la questione varierà in base all’età del bambino, ma in ogni caso il fatto di presentare uno schema generale, senza scendere nei dettagli, permetterà al bambino di porre ulteriori domande e ai genitori di fornire le risposte adeguate. È importante affrontare questi argomenti nella verità, e in termini generali, tenendo conto del temperamento e dell’intelligenza del bambino e delle domande poste.

Questo porta naturalmente a mettere in discussione il modo in cui viviamo, andando avanti sapendo che da un momento all’altro si può verificare una tragedia. Come trasmettere un minimo di serenità ai bambini in condizioni simili? Ovviamente possiamo spegnere la televisione, ma anche attingere alla speranza che Dio ci doni la vita eterna. Come affermano le psicologhe francesi Bernadette Lemoine e Véronique Lemoine-Cordier, “i credenti sono pronti! Irradiando amore, continuado a esprimere la loro fiducia e ricordando che l’obiettivo ultimo è la vita eterna e non il comfort e la tranquillità della vita terrena”.

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