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Vogliamo parlare dell’educazione cristiana dei vostri figli?

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padre Reginaldo Manzotti - pubblicato il 24/10/18

La domanda è latente: come educare senza spaventare?

Educare i figli in una prospettiva cristiana è un tema importantissimo al giorno d’oggi. I genitori hanno in qualche modo bisogno di risposte.

La domanda è latente: come educare senza spaventare?

La risposta è un po’ delicata, perché a volte il modo di educare finisce per spaventare e per creare una certa avversione nei confronti della fede.

Dobbiamo quindi avere dei criteri, ma in modo pedagogico, perché è con la saggezza e il discernimento che riusciremo a fare quello che ci chiede il documento di Aparecida: attirare a Gesù.

Per l’educazione spirituale e religiosa di una persona è importante che nella formazione della prima infanzia le venga trasmessa la spiritualità della nostra fede. È un elemento interessante, perché è necessario che siano stimolati e ricevano questo tipo di educazione anche i bambini molto piccoli, quelli che ancora non parlano, visto che l’apprendimento si verifica fino ai sei anni di età.

Molte persone non capiscono, ad esempio, perché devono battezzare i bambini, e giustificano la cosa dicendo che una volta cresciuti potrebbero convertirsi a un’altra religione, e allora è meglio aspettare che crescano e decidano da soli.

I genitori desiderano che tutto ciò che è positivo per loro si estenda anche ai figli. Vivere in Dio è talmente bello che nessuno dovrebbe privare i propri figli di ricevere questa grazia santificante già fin da molto piccoli. Si vuole offrire il meglio, e una delle cose che fa bene ai bambini è ricevere il Battesimo.

Anche se i oggi i bambini si interessano fin da piccoli solo a giochi elettronici, computer, ecc., è necessario che i genitori offrano ai figli materiale pedagogico, come una Bibbia per bambini, una storia biblica a disegni, e che leggano con loro, scherzino e disegnino insieme per creare una familiarità nel modo di vivere la fede.

Al giorno d’oggi, la grande preoccupazione degli studiosi è promuovere una catechesi che riesca a raggiungere il cuore degli adolescenti, e per questo si è giunti alla conclusione che bisogna catechizzare più da vicino la famiglia, visto che i genitori sono i primi catechisti e i responsabili della vita di fede dei figli.

Per questo, è importante pensare a questo tema, soprattutto in questo periodo che vede un continuo aumento delle separazioni. Non si dovrebbero verificare, ma se sono inevitabili i genitori devono essere consapevoli del fatto che hanno smesso di essere marito e moglie ma non di essere padre e madre di quel figlio. Esiste il termine ex marito, o ex moglie, ma non esisterà mai ex padre, ex madre o ex figlio. La paternità e la maternità sono per sempre.

Per il Battesimo, la Chiesa cattolica chiede padrini e madrine, che avranno il dovere di orientare i bambini e anche di coadiuvare i genitori con un atteggiamento cristiano nei confronti dei propri figliocci. Per questo, la Chiesa chiede di scegliere padrini e madrine in base alla testimonianza di fede e al grado di affinità, non alle condizioni finanziarie.

Il Battesimo è la porta di ingresso per tutti gli altri sacramenti. Gesù è stato meraviglioso a lasciarci questi segni del suo amore. Il Battesimo riveste il bambino della grazia santificante. Quando avrà l’età per la Prima Comunione sarà poi preparato a sperimentare la misericordia divina, a conoscere Gesù e a camminare con Lui, attraverso i sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia, in cui Egli dona Se stesso. Completando i sacramenti dell’iniziazione, poi, quando avrà l’età per assumere una fede adulta l’adolescente riceverà il sacramento della Cresima.

Per questo, credo molto alla catechesi della Prima Comunione e della Cresima, che dev’essere svolta nelle parrocchie, perché quel bambino, quell’adolescente o quel giovane crei un vincolo con la comunità. E questo vincolo dev’essere molto più forte di quello con la scuola che frequenta, perché la scuola serve a insegnare contenuti e la chiesa a insegnare la fede. Dovremmo pensare di più a questo aspetto.

Alcuni santi hanno avuto un’infanzia profondamente segnata dall’esempio dei loro genitori. Nel caso di Santa Teresina del Bambin Gesù, che non mi stanco mai di citare, quando sua madre è morta il padre la portava tutte le domeniche a Messa, e per lei sono stati dei momenti così forti che alla fine della vita diceva che se andare in cielo fosse stato come prendere la mano del padre e andare in chiesa la domenica voleva che Dio la prendesse con Sé in quello stesso momento, perché era una delle sensazioni che la confortavano di più.

Sono queste le cose fondamentali, e dico a voi genitori che se seminate bene potrà venire la tormenta o il terremoto, il figlio potrà arrivare all’età della ribellione, ma se ha ricevuto una formazione cristiana, i principi della fede, tutto si aggiusterà.

Padri, madri, non dimenticate che siete uno specchio per i vostri figli, ed è al vostro esempio che guarderanno. Siete i loro primi catechisti.

Padre Reginaldo Manzotti è fondatore e presidente dell’Associazione Evangelizar é Preciso, che favorisce l’evangelizzazione attraverso i mezzi di comunicazione, e rettore del Santuario di Nostra Signora di Guadalupe a Curitiba. Presenta quotidianamente programmi radiofonici e televisivi. Il suo sito è http://www.padrereginaldomanzotti.org.br/. Facebook: http://www.fb.com/padrereginaldomanzotti. | Twitter: @padremanzotti | Instagram: @padremanzotti | Youtube: youtube.com/PadreReginaldo Manzotti

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