Da Leone XIII a Wojtyla, da Benedetto XIV a Francesco: oggetti, preghiere, angeli che possono scacciare il demonio
Nemico numero uno e tentatore per eccellenza. Papa Paolo VI definiva così Satana. Lui ed altri pontefici hanno provato a tratteggiare una strategia per tenere lontano il diavolo.
Satana «è il nemico occulto – ammoniva Paolo VI – che semina errori e sventure nella storia umana (..). È lui il perfido e astuto incantatore che in noi sa insinuarsi attraverso i sensi, la fantasia, la concupiscenza, la logica utopistica o i contatti sociali disordinati nel gioco del nostro operare, per introdurvi deviazioni tanto più nocive che in apparenza esse sono conformi alle nostre strutture fisiche o psichiche, o ai nostri istinti, o sembrano rispondere alle nostre profonde aspirazioni».
Le indicazioni di Gesù
Secondo San Marco la lotta contro gli spiriti delle tenebre fu affidata da Gesù agli apostoli fin dall’inizio del loro ministero. Dopo una notte in preghiera, il Maestro scelse i dodici «per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demoni» (Mc 3,14).
Prima di ascendere al cielo, Gesù conferisce il mandato ufficiale agli apostoli e San Marco riferisce: «Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno» (Mc 16,17-18). È assai interessante notare che il primo dei segni per i credenti è lo scacciare i demoni. La Chiesa ha ricevuto tale potere da Cristo e lo gestisce nei modi più adatti ad ottenere l’effetto liberatorio.