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Quello che dicono su di noi (e sul nostro corpo) le pubblicità del Super Bowl

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Tom Hoopes - pubblicato il 04/02/19

La nostra società è un cumulo di contraddizioni

Non dovremmo mai vergognarci del nostro corpo, ma dovremmo anche fare ciò che possiamo per essere attraenti. Le macchine rubano il lavoro alla gente ed è terribile, ma “Ehi, Google, mi serve un Uber per l’aeroporto!”

La nostra società è un cumulo di contraddizioni nel suo atteggiamento nei confronti del corpo umano e dell’identità personale, e sono emerse tutte nella domenica del SuperBowl sulla CBS.

Siamo terrorizzati da quello che diventeranno i robot

L’ascesa dei robot è uno dei fenomeni più entusiasmanti – e terrificanti – del nostro tempo, dai touch screen di McDonald’s alle fidanzate robot. Come viene affrontata questa realtà dalla pubblicità?

Amazon: Amazon ha preso in giro Alexa
L’entusiasmo e la paura dei robot sono così forti che Amazon ha pubblicizzato la sua Alexa prendendola in giro. Lo spot, con Harrison Ford e altre celebrità, ha mostrato dei difetti divertenti di Alexa.

: L’amore ci rende umani…
Lo spot di Michelob Ultra (uno degli spot) ha mostrato la nostra più grande paura – i robot che si dimostrano migliori degli umani in molte attività fisiche. Alla fine, però, gli esseri umani vincono godendosi la vita insieme dopo aver fatto esercizio. È un bel promemoria di quello che ci rende umani: l’amore.

: … o è il piacere che ci rende più umani?
In realtà sono forse troppo gentile con Michelob. Forse quello che diceva è che il piacere ci rende umani. È questo che ha deciso Pringles, con un dispositivo simile ad Alexa che esprimeva trostezza per il fatto di non potersi divertire a combinare le Pringles come fa il suo padrone.




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Contro la famiglia ci sono anche gli spot maschilisti…

Le donne vengono ancora usate come oggetti

Nell’area #MeToo, sono ormai passati i giorni in cui le donne erano usate semplicemente come oggetti allettanti per attirare la nostra attenzione su un prodotto, vero? Sbagliato. La domenica del Super Bowl, gli spot usano ancora

(o
, come in questo caso) per vendere prodotti, anche se in modo più sottile, e a volte con messaggi mescolati…

Olay: celebrare la bellezza superficiale
Spero che abbiate spento questo spot se avete accanto dei bambini. È nello stile terrificante del trailer di un film horror, e la sua lezione finale – che la propria apparenza è molto, molto importante – è stata negativa.

Expensify: via libera ai cliché rapidi
Lo spot per l’app finanziaria Expensify racconta la storia del contabile di una star del rap, con 2 Chainz X e Adam Scott di “Parks and Rec” che fanno i loro soliti numeri. Sfortunatamenye, ciò significa la celebrazione della ricchezza sfrenata, di donne attraenti che ballano e droghe, una serie di cliché nei video rap (l’uso da parte di

di Chance the Rapper nel suo spot del Super Bowl ha fortunatamente evitato tutto questo).

Devour: la dipendenza dal porno fa ridere
Lo spot della compagnia di cibo surgelato Devour ha condiviso momenti stereotipati di un rapporto con un uomo dipendente dalla pornografia: salta sulla sedia non appena entra la fidanzata e cerca di essere più sexy con lei anche se non è interessato. È davvero divertente – finché non ci si ricorda che non è affatto così.

I nostri corpi non ci definiscono

La nostra anima e il nostro corpo sono un tutt’uno, e questo significa molto nella nostra vita. Nel XXI secolo due correnti di pensiero accettano e rifiutano questa antica nozione cattolica. Sottolineano inoltre che non siamo sminuiti dai nostri limiti fisici. Dal punto di vista negativo, le pericolose ideologie di genere affermano che siamo chiunque pensiamo di essere. Hanno trovato posto entrambe nella sera del Super Bowl…

Toyota: una donna gioca a football
Per festeggiare la sua nuova RAV4 Hybrid – una combinazione di durezza ed eleganza –, la Toyota ha assoldato Antoinette Harris, una donna che ha vinto una borsa di studio per il football presso il Bethany College del Kansas. È un ottimo modo per superare le aspettative, a meno che non si tratti di un segno inquietante del fatto che le distinzioni di genere di senso comune vengono relegate in secondo piano.

Bumble: Serena celebra le donne
Forse meno ambivalente è lo spot con Serena Williams che celebra i ruoli mutevoli delle donne. Il suo forte messaggio è stato solo parzialmente oscurato dal fatto che si riferiva a un’app per appuntamenti che porta le persone a giudicare gli altri in base all’apparenza.

Microsoft: bambini disabili e videogiochi
Uno degli spot preferiti della serata è stato sicuramente quello di una console della Microsoft che mostra come la compagnia abbia creato dispositivi per permettere ai bambini disabili di giocare ai videogiochi. È davvero una storia splendida sul fatto di servire i bambini bisognosi, e ispira quasi al punto da farci dimenticare che dovremmo preoccuparci per il fatto che vogliamo equipaggiare i bambini per la vita virtuale anziché per quella reale.

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