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Un famoso giornalista francese entra nel monastero di Solesmes (per 24 ore)

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© Kto

Franck Ferrand in compagnia di un monaco dell'abbazia di Solesmes

Caroline Becker - pubblicato il 19/02/19

Per un giorno e una notte Franck Ferrand, il celebre giornalista versato in documentari storici, ha lasciato la sua vita frenetica per sperimentare il silenzio del chiostro. Nel cuore dell’abbazia di Solesmes (Sarthe), il cronista ha così vissuto al ritmo del monaci benedettini. Un’esperienza unica, filmata e diffusa lo scorso sabato 16 febbraio sulla rete KTO.

Per il primo numero della sua nuova rubrica, “Una notte al monastero”, l’emittente francese KTO ha chiamato un ospite d’eccezione. Franck Ferrand, conosciuto per le sue cronache di storia su Radio Classique, ha accettato una sfida inedita: passare 24 ore in clausura. E non in un posto qualunque, bensì nella celebre abbazia benedettina di Solesmes, nella Sarthe.




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Olivier Braillon, direttore delegato ai programmi dell’emittente, racconta ad Aleteia come ha strappato al cronista preferito dai patiti di storia il suo consenso:

In realtà abbiamo avuto la fortuna di convincerlo in un secondo! L’abbiamo incontrato lo scorso novembre alla presentazione della commedia musicale Bernadette, a Val-de-Grâce; gli abbiamo proposto di avviare una nuova trasmissione a Solesmes. Ha detto subito sì.

Accolto dal padre abate e dalla comunità monastica dal 16 al 17 gennaio (dalle 15 alle 15), il celebre giornalista – che d’abitudine racconta la storia degli altri – ha lasciato qui intravedere per qualche minuto la propria. Ma perché scegliere l’abbazia di Solesmes?

Solesmes non è un’abbazia qualunque – sottolinea Olivier Braillon –. È lì che fu ri-fondato l’ordine benedettino in pieno XIX secolo, sotto l’impulso di un giovane monaco di nome Prosper Guéranger. Da quel momento l’abbazia ha attratto fortissimamente un numero incredibile di artisti: poeti, pittori o scrittori.

Abbiamo incontrato il padre abate, Dom Philippe Dupont, e il priore, padre Geoffroy Kemlin. Questi ultimi ci hanno spiegato il loro entusiasmo per un progetto così coerente con la Regola di san Benedetto, di cui un capitolo è interamente dedicato all’accoglienza degli ospiti. Si sono presi il tempo di interpellare la comunità – sapevano che alcuni membri sono attaccati alla discrezione più assoluta e sono poco inclini alle luci e alle telecamere. Malgrado queste naturalissime reticenze, tutta la comunità ha dato il proprio consenso.

Dopo essere stato accolto alla porta del monastero dal frate-portinaio, lo storico-narratore ha quindi abbandonato il proprio telefono per vivere al ritmo degli uffici e del silenzio, lontano dal mondo e dalle sue sollecitazioni. Un’esperienza unica trasmessa in tv sabato 16 febbraio. E il prossimo invitato? «È una sorpresa», (non) risponde maliziosamente Olivier Braillon.

Guarda la trasmissione cliccando sul video:

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[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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