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La resurrezione è l’incontro con chi ti ricorda chi sei!

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don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 23/04/19

Maria di Magdala soffre disperata perché hanno portato via il suo Signore. Ma c’è solo una cosa che la tira fuori dal dolore: sentirsi chiamata per nome. “Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!”

In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto. (Giovanni 20,11-18)

L’incontro con il Risorto della Maddalena è tra i più beli di tutto il Vangelo. La scena inizia con il girovagare di questa donna che disperata non riesce a tenersi lontana dal luogo dove hanno sepolto Gesù. Maria non ha paura dei morti, soffre troppo per avere paura di un cimitero. E proprio mentre è lì si accorge che c’è qualcosa che non quadra. Il sepolcro è aperto e dentro la scena è surreale: “Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?»”. L’assenza del corpo di Gesù è talmente tanto evidente, che due angeli possono sedersi sui due lati della pietra dove era deposto. E anche se la reazione più ovvia doveva essere lo spavento, Maria di Magdala è solo concentrata sull’assenza del Suo Signore: “«Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto»”. Quando si è disperati non si riesce a vedere nient’altro che il motivo della nostra disperazione. E poco importa se stai parlando con gli angeli. Delle volte siamo così disperati che non riusciamo nemmeno ad accorgerci che quello che stavamo cercando è davanti ai nostri occhi: “Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù”. Solo piano piano e, attraverso le parole di Gesù stesso, Maria comincia a capire che cosa sta accadendo. Ma prima deve domandarsi sul serio perché sta soffrendo e che cosa sta veramente cercando: “«Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo»”. Ma c’è solo una cosa che può tirarla fuori da quei ragionamenti, da quel dolore, da quella confusione: è sentirsi chiamata per nome. “Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!”. La resurrezione è l’incontro con chi ti ricorda chi sei. (Giovanni 20,11-18)

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