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Se sapessimo approfittare dei doni dello Spirito Santo sarebbe tutto diverso

PREPARARSI PENTECOSTE DEVOZIONE

Jean-Pierre Dalbéra CC

padre Reginaldo Manzotti - pubblicato il 07/06/19

Uno dei 7 doni ha il potere di guarirci dall'orgoglio

Stiamo vivendo una settimana molto particolare e di grande ricchezza per la Chiesa. Abbiamo appena celebrato l’Ascensione del Signore, in cui siamo stati spinti da Gesù a evangelizzare tutti i popoli. È anche una settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, per prepararci alla venuta dello Spirito Santo, perché solo in Lui abbiamo l’unità.

E allora, figli e figlie, in questa settimana dobbiamo chiedere nelle nostre preghiere: “Battezzami, Signore, nel Tuo Spirito!” Dobbiamo supplicare sempre: “Vieni, Spirito Santo, e porta nella nostra vita, nella nostra famiglia, nella nostra comunità e nella nostra Chiesa un nuovo vigore, una nuova Pentecoste”.

Celebrando questa festa, dobbiamo davvero vivere una nuova Pentecoste. Noi cattolici battezzati, e soprattutto noi che partecipiamo alla Chiesa con diverse funzioni, dovremmo permettere e chiedere sempre più che lo Spirito Santo venga su di noi e bruci ciò che è futile, puerile, le maschere, le anime fredde e il cuore duro.


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La porta del nostro cuore è chiusa, e a volte vogliamo chiudere anche quella della Chiesa, quando il Papa e i nostri vescovi sottolineano con tanto impegno la necessità di una nuova evangelizzazione. Dobbiamo farci e fare discepoli di Gesù. Se non ci stiamo riuscendo c’è qualcosa che non va. Se non stiamo riuscendo ad aiutare a costruire un mondo migliore e ad essere luce è perché non abbiamo la luce.

E dove cercare questa luce? Nello Spirito Santo. Come la Chiesa è nata a Pentecoste, dobbiamo passare per questa trasformazione nella nostra vita, altrimenti la Parola di Dio non riecheggia. Il seme non spunta, non produce. Le nostre comunità non fioriscono. Le nostre pastorali non progrediscono. La nostra vita spirituale non decolla per Dio. Stiamo perdendo la nozione del sacro! Per questo, non possiamo chiuderci a questo fuoco che brucia e rende insopportabile il fatto di vivere senza Dio.

Ci stiamo preparando alla festa di Pentecoste, e senz’altro tutti hanno già sentito l’espressione “Dio non sceglie chi è capace, dà capacità a chi è scelto”. E concretamente ci dà capacità con i doni dello Spirito Santo.

Nel rito del Battesimo gli olii usati sono due: il primo unge il petto per ricordarci che Cristo deve penetrare nella nostra vita, il secondo unge la testa per effondere lo Spirito Santo e renderci sacerdoti, profeti e re. Per questo, quando il vescovo amministra il sacramento della Cresima si parla anche di Confermazione. È la conferma dello Spirito Santo che riceviamo nel Battesimo.

Ma stiamo davvero approfittando di questi doni? Quante volte sento le persone dire che provano un grande senso di vuoto nella loro vita! Non riescono più a pregare e sembra che nulla le tocchi. Sembra che non abbiano più accesso alle cose di Dio. Quante volte ci troviamo di fronte a tante strade senza sapere quale scegliere e non riusciamo a trovare un filo che ci porti fuori da quei labirinti…


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Se sapessimo appropriarci dei doni dello Spirito e li lasciassimo agire in noi sarebbe diverso. Soprattutto nel caso del dono del timor di Dio. Questo dono ci cura dall’orgoglio che ci porta a pensare che siamo il fine ultimo di noi stessi, perché in realtà non è così. Questo dono genera in noi la grande virtù dell’umiltà.

Per questo, in questa preparazione alla Pentecoste, chiediamo quello che reciteremo nella Sequenza di Pentecoste domenica prossima: “Spirito di Dio, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce”. E quel raggio riempia la nostra vita di tutti i doni. Amen.

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