Laura è una ragazza sarda di trent’anni entrata nel 2015 a San Patrignano, da cui quest’anno dovrebbe uscire per ricominciare a vivere un’esistenza normale, anche senza “l’ala protettrice” della comunità (Il Messaggero.it).
A 14 anni le canne, poi l’eroina e la cocaina “per amore”
Racconta la sua storia di donna tossicodipendente che a 14 anni inizia con le canne per poi passare rapidamente all’eroina e alla cocaina, spinta dalla necessità di accondiscendere il compagno di cui si era perdutamente invaghita. Inizia per non essere esclusa dal gruppo dei coetanei, e poi cade nella trappola dell’ “amore”, quando arriva il principe azzurro tossicodipendente che la fa sentire una regina, l’unica donna di cui si sia follemente innamorato. L’unica con cui condividere tutto, compresa la cosa per lui più “preziosa”, la droga ovviamente.
E noi caschiamo nella rete. Credevo a tutto quello che mi diceva. Ho iniziato con la roba pesante perché avevo paura che, se dicevo no, lui andava con un’altra. Non si creda che questa sia una storia solo mia. Purtroppo è di tante, troppe. (Ibidem)
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“Lui mi spediva sempre a compare (…) Si può immaginare tutto. A una donna, si sa, è possibile chiedere tutto”
Ma poi i soldi finiscono, mentre arrivano puntuali come un orologio i morsi dell’astinenza: a questo punto tocca sempre a lei trovare a tutti i costi la roba. E questa verità, che nella coppia tossicodipendente la donna riesce meglio dell’uomo a procurare la merce, la conoscono perfettamente mariti e fidanzati, e ben presto le loro povere compagne che imparano sulla loro pelle a non sperare di accontentare gli spacciatori con i pochi spiccioli elemosinati.
Lui mi spediva sempre a comprare e io, ormai priva di ogni dignità, andavo. Si può immaginare tutto. A una donna, si sa, è possibile chiedere tutto. A pagamento o no. Lo pensa lo spacciatore e lo pensa anche chi vive da disperato accanto a te. Comincia una storia d’amore e poi si trasforma in un incubo. Veniamo subito sottomesse, ci spogliamo di tutto. Anche della forza di reagire. Accettiamo di essere usate da chi ami per andare a rimediare quello che serve. Ma non vi domandate perché Desirée e Pamela sono state trucidate in quel modo? Ho rischiato pure io. Rischiano tutte quelle che non riescono ad alzare la testa e fuggire. (Il Messaggero)
Essere dipendente dalla droga, per una donna, è più drammatico e più doloroso che per un uomo
Fortunatamente per Laura arriva il momento in cui prende consapevolezza del gorgo autodistruttivo che rischia di ingoiarla mortalmente.
Voglio far capire alle ragazze che essere dipendente dalla droga, per una donna, è, se possibile, più drammatico e più doloroso che per un uomo. Quando ce ne rendiamo conto è sempre troppo tardi. Sei già entrata in un gorgo autodistruttivo dal quale è difficile uscire. Io ci sono riuscita qui in comunità dove le storie di noi donne sono molto simili. (Ibidem)