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La guarigione del gesuita muto dopo l’apparizione di San Luigi Gonzaga

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Lawrence OP | CC

don Marcello Stanzione - pubblicato il 06/09/19

Lo stesso santo avrebbe salvato dalla morte certa anche un novizio a Roma

Nel 1635, Luigi Spinelli (1613-1666), originario di Piazza Armerina (Enna), e appartenente al Collegio cardinalizio di Palermo, soffriva di completa impossibilità di parlare e di paralisi a tutte le membra.

Spinelli aveva una devozione particolare per un santo gesuita: San Luigi Gonzaga. In alcune apparizioni successive – che furono portate anche all’attenzione del processo di canonizzazione del santo – San Luigi gli prospettò la possibilità di parlare e quindi l’uso delle membra: le condizioni però erano piuttosto dure. Spinelli doveva fare i Grandi Esercizi di S. Ignazio, pregare ogni giorno un quarto d’ora in più, e la domenica mezz’ora, e digiunare la vigilia della festa di S. Luigi.

ALOYSIUS GONZAGA
Public Domain

Muto per tutta la vita

Gli disse che avrebbe dovuto restar muto per tutta la vita, ma Dio, per render noti a tutto il mondo i propri meriti, gli aveva concesso di guarirlo; doveva quindi usare la lingua ad onore di Dio e tendere alla perfezione con maggior fervore di quanto avesse fatto fino allora. Dio esigeva da lui qualcosa di grande, ma doveva star di buon animo perché egli l’avrebbe diretto ed assistito.

Assieme a S. Luigi, gli era apparso anche San Giovanni Berchmans. Spinelli, negli anni a seguire, andò come missionario gesuita nelle Filippine.


SAINT MICHEAL

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La guarigione del novizio

Notevolissima, per molte circostanze, è anche la guarigione del novizio Niccolò Celestine di Roma, che nel 1753, in seguito ad uno stato patologico molto complesso, era sull’ “orlo della fossa”. San Luigi gli apparve come è rappresentato nel quadro dell’altare della chiesa di Sant’Ignazio a Roma, ma celestialmente bello, glorioso e risplendente. Chiese al malato cosa volesse, “la salute o la morte”.

Quando il malato rispose che, poiché era tanto devoto alla volontà di Dio, voleva vivere, San Luigi pose una condizione: doveva tendere tutte le sue forze alla perfezione, diffondere la devozione al divino Cuore di Gesù, che Dio tanto gradiva, e pregare particolarmente nelle domeniche di S. Luigi.


ALOYSIUS GONZAGA

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