Lo stesso santo avrebbe salvato dalla morte certa anche un novizio a Roma
Nel 1635, Luigi Spinelli (1613-1666), originario di Piazza Armerina (Enna), e appartenente al Collegio cardinalizio di Palermo, soffriva di completa impossibilità di parlare e di paralisi a tutte le membra.
Spinelli aveva una devozione particolare per un santo gesuita: San Luigi Gonzaga. In alcune apparizioni successive – che furono portate anche all’attenzione del processo di canonizzazione del santo – San Luigi gli prospettò la possibilità di parlare e quindi l’uso delle membra: le condizioni però erano piuttosto dure. Spinelli doveva fare i Grandi Esercizi di S. Ignazio, pregare ogni giorno un quarto d’ora in più, e la domenica mezz’ora, e digiunare la vigilia della festa di S. Luigi.