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AIFA: anticoncezionali ormonali causano depressione e suicidio

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Paola Belletti - pubblicato il 21/11/19

L'Agenzia del Farmaco ritiene che sia opportuno dare questa avvertenza, a medici, farmacisti, operatori e soprattutto alle donne: gli studi hanno ampiamente dimostrato la depressione e il comportamento suicidario tra gli effetti indesiderati dell'assunzione della pillola e altri anticoncezionali ormonali.

Sul sito dell’Agenzia italiana del farmaco è stata pubblicata il 15 novembre scorso; lo stesso contenuto è anche arrivato nelle caselle di posta elettronica di medici e ginecologi.  Ai titolari delle farmacie, la stessa comunicazione. Oggetto? Nota Informativa Importante sui contraccettivi ormonali.

La nota dell’AIFA su effetti gravi della pillola sull’umore

Cosa dice di nuovo e importante? Cosa cambierà nel rapporto tra le donne e questi farmaci? E tra loro e i medici che non sono meri “prescrittori” ma interlocutori ritenuti autorevoli in merito alla contraccezione e al proprio benessere psicofisico?

Ecco come si presenta il testo:

Nuova avvertenza relativa al comportamento suicidario e al suicidio comepossibili conseguenze della depressione. Riassunto:
L’umore depresso e la depressione sono effetti indesiderati noti associati all’uso dei contraccettivi ormonali. La depressione può essere grave ed è un noto fattore di rischio per l’insorgenza di comportamento suicidario e suicidio.
A conclusione della valutazione del segnale di sicurezza condotta a livello europeo, relativo al rischio di comportamento suicidario e suicidio, associati a depressione, in pazienti che utilizzano contraccettivi ormonali, è stato deciso l’aggiornamento delle informazioni sul prodotto dei contraccettivi ormonali con una nuova avvertenza.
Le pazienti devono essere informate sulla necessità di contattare il proprio medico in caso di cambiamenti d’umore e sintomi depressivi, anche se questi si verificano poco dopo l’inizio del trattamento.

Segue il pdf con la nota in maggiore dettaglio. Il testo indica quale sarà l’aggiornamento che comparirà su tutti i fogli illustrativi (bugiardini pentiti, potremmo dire? se inizieranno a dire per esteso le verità sui rischi psichici gravi derivanti dall’assunzione di contraccettivi ormonali) di pillole, cerotti, anelli vaginali. Nel testo troverete l’elenco completo delle molecole presenti nei contraccettivi ormonali in oggetto. (Grassetti nostri).

Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto4.4.Avvertenze speciali e precauzioni d’impiegoL’umore depresso e la depressione sono effetti indesiderati ben noti dell’uso di contraccettivi ormonali (vedere  paragrafo 4.8). La depressione può essere grave ed è un fattore di rischio ben noto per il comportamento suicidario e il suicidio. Alle donne va consigliato di contattare il  medico in caso di cambiamenti d’umore e sintomi depressivi, anche se insorti poco dopo l’inizio del trattamento. Foglio Illustrativo2.Cosa deve sapere prima di prendere {denominazione del medicinale}Avvertenze e precauzioni Disturbi psichiatrici Alcune donne che usano contraccettivi ormonali tra cui {denominazione del prodotto} hanno segnalato depressione o umore depresso. La depressione può essere grave e a volte può portare a pensieri suicidari. Se si verificano cambiamenti d’umore e sintomi depressivi, si rivolga al più presto al medico per ricevere ulteriori consigli medici. Invito alla segnalazione La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si possono verificare dopo l’autorizzazione di un medicinale è importante in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta, inclusi errori terapeutici, tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo: https://www.aifa.gov.it/web/guest/content/segnalazioni-reazioni avverse o direttamente on-line all’indirizzo http://www.vigifarmaco.it.

La pillola anticoncezionale: non è più la conquista del secolo per le donne

Ho recuperato due fogli illustrativi (online) di tre pillole, la Yaz, la Estinette e la Loette. Ancora una volta, da donna, ho constatato quanto la contraccezione, sponsorizzata come libertà da avvenuta liberazione, sia invece un sistematico attacco alla nostra femminilità, volontariamente ma non sempre con piena cognizione di causa, sottoposta alla mortificazione di uno dei suoi aspetti più stupefacenti, il ciclo della fertilità.

L’elenco dei rischi a carico di organi vitali come il fegato, lo stomaco, lo stesso utero, o di interi sistemi, il circolo venoso e quello arterioso, (il pericolo di trombosi è alto), gli effetti banalmente percepiti come esteticamente sgradevoli a carico della pelle, dei capelli, del seno sono già di per sé un carico sufficiente per considerare se il beneficio ricercato valga tutta questa pena, anche restasse solo “un aumentato rischio”. (E sto parlando dell’uso squisitamente contraccettivo e non terapeutico della pillola. Anche in caso di somministrazione a scopo terapeutico la valutazione del beneficio atteso va passata al vaglio della quantità e qualità dei rischi a cui la donna si espone).


UOMO, LABBRA, DONNA

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Il rischio depressione era già noto. Cosa cambia?

Del rischio depressione si era già consapevoli, nei foglietti illustrativi infatti è indicato. Il legame causa effetto tra assunzione e comparsa o aumento di sintomi a carico dell’umore, però, è stato spesso messo in discussione e fino ad ora l’AIFA non aveva ancora detto una parola così chiara.

In un articolo dell’anno scorso di Repubblica, per esempio, veniva riportata la conclusione di Rossella Nappi, professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Pavia in merito ad uno studio americano che avrebbe smentito un altro studio danese sul nesso pillola-depressione.

“I risultati dello studio danese riportano numerosi fattori confondenti. Alcune donne, infatti, posso sperimentare cambiamenti dell’umore, ma questo dipende esclusivamente dalla sensibilità e dalla vulnerabilità di ciascuna donna”. (Rep)

Così si concludeva il pezzo del marzo 2018.

La novità della attuale nota AIFA, che vuole arrivare fino alla paziente per mezzo di medici e operatori sanitari in genere, è che il ben noto effetto collaterale della depressione deve essere presentato chiaramente e con esso il suo rapporto causale con effetti ancora più gravi: i comportamenti suicidari. Nessuna minaccia alla salute è più grave di questa che spinge la paziente stessa alla privazione della propria vita.

L’invito alla segnalazione senza indugi al proprio medico di cambiamenti nel tono dell’umore è infatti perentorio.

L’Agenzia governativa che regola la presenza sul mercato dei farmaci ritiene infatti che i risultati di un recente studio europeo non lascino dubbi e che per questo sia doveroso esplicitare i rischi alle pazienti e sensibilizzare tutti gli interlocutori coinvolti alla prudenza e alla tempestività nella segnalazione di sospette reazioni avverse sul fronte umore e comportamenti.

Fino ad ora non si era mai espressa con tanta chiarezza. Come mai? Se tutte le donne che faranno uso di anticoncezionali ormonali devono essere esplicitamente informate significa che i riscontri statistici sono tali da non poter più essere derubricati come eccezioni, singoli casi, personale vulnerabilità, altro.

E che forse il prezzo della depressione (e la tragedia dei suicidi) per tutta la nostra società inizia a diventare troppo alto.

Come donne possiamo dire la nostra. Cosa si prova a sopprimere la propria fertilità?

Lo dico da profana, ovvero non sono medico né ricercatore, ma posso parlare come “utente esperto” poiché sono donna, in età fertile. Non so specificare l’azione biochimica che l’assunzione di tali preparati scateni sulla qualità dei nostri pensieri, su come magari arrivi ad inibire il rilascio di sostanze responsabili del nostro benessere, ma posso fare una considerazione empirica.

Poiché l’azione della pillola (e simili, cioè i preparati a base di estrogeno e progestinico) consiste nell’impedire l’ovulazione e nell’intervenire anche su altri fattori che la nostra fisiologia mette in campo per favorire il concepimento, immagino che questa sorta di suicidio biologico abbia ricadute tacite ma potenti anche sulla nostra mente e la nostra anima. Il corpo si sa capace di concepimento e gestazione e si infligge una autoamputazione. La pillola ottiene non solo il blocco della sintesi di due ormoni Fsh e Lh, ma anche l’alterazione della viscosità del muco cervicale, che da red carpet pronto ad accogliere gli attesi spermatozoi diventa l’inflessibile personale di dogana al confine tra Messico e Usa; e le pareti del nostro meraviglioso, ancora incomprensibile organo della gravidanza diventano sottili, inospitali. Non più ramo su cui fissare il nido dell’embrione ma impervia parete da arrampicata.

Non significa che siamo felici solo concependo ma che quando la nostra integrità viene mutilata ne soffriamo, forse tanto più intensamente quanto più in modo inconsapevole la cosa avviene e avendo noi stesse per esecutori materiali del delitto. Anche se non cerchiamo gravidanze sapere che la nostra magnifica potenzialità di generare una nuova persona è tenuta a bada come un criminale in un carcere di massima sicurezza perché sempre a rischio recidiva forse ci offende un po’.

Lo stesso naturale sanguinamento mestruale del ciclo fisiologico lascia a sua volta una certa tristezza che non è solo biochimica.

Un’amica farmacista mi faceva notare con grave disappunto, misto al compiacimento per questa comunicazione chiara sugli effetti nefasti della pillola, che la molecola coinvolta è la stessa presente nella pillola del giorno dopo, che è un farmaco da banco, senza obbligo di prescrizione! E nella pillola abortiva il dosaggio è quindici volte tanto quello della pillola anticoncezionale.




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La salute della donna, quel diritto usato in coppia con quello per l’autodeterminazione come pretesto per ammucchiare lungo le strade delle nostre società tragiche ingiustizie e crimini contro la vita, si sta stancando di fare il presta nome. La salute, vera, alle donne, vere, inizia ad interessare sul serio.

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