Al "mini Sinodo" di Bari arriva dalla Cei un forte messaggio di riconciliazione. Domenica c'è il Papa: previste misure di sicurezza eccezionali e 40mila fedeli
E’ iniziato oggi, 19 febbraio, l’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace”, che riunisce a Bari una sessantina di vescovi provenienti da 20 paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
L’evento clou di quello che è stata ribattezzato il “mini Sinodo del Mediterraneo” sarà ovviamente l’arrivo di Papa Francesco, previsto per domenica 23 febbraio.
Documento per il Papa
Come spiegato qualche giorno fa da monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei, la nota caratterizzante dell’incontrosarà «quella dell’ascolto». Dal confronto, stimolato da due introduzioni e portato avanti in otto tavoli di discussione, «scaturirà un documento che consegneremo al Papa», ha evidenziato mons. Russo (Like Puglia.it, 19 febbraio).
Pace e dialogo tra “pastori”
«In questo grande lago di Tiberiade, come lo chiamava La Pira, il Mediterraneo, oggi i conflitti si sono moltiplicati, con guerre che ci sembrano molto lontane ma che poi verifichiamo negli effetti attraverso questi tanti che sono costretti a fuggire e vengono da noi», ha detto monsignor Francesco Cacucci, vescovo di Bari-Bitonto,dopo la messa concelebrata nella cripta della Cattedrale di Bari, alla presenza del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, che ha aperto la cinque giorni dedicata all’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace”.
«Quindi il Mediterraneo – ha proseguito il vescovo – diventa il luogo nel quale noi abbiamo bisogno di riflettere sulla necessità della pace, soprattutto con un confronto da parte dei pastori di quelle chiese che si affacciano lungo questo grande mare».