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Onward: la metà di mio padre

ONWARD

Walt Disney Studios Motion Pictures

Tonio L. Alarcón - pubblicato il 03/03/20

Il regista di Monsters University, Dan Scanlon, ha costruito la nuova scommessa della Pixar partendo dalle sue esperienze personali

Il mondo fantastico e un miscuglio di personaggi mitologici e realtà, in cui si inserisce il racconto di Onward, funziona in realtà come (elaborata) scusa argomentativa per dare ai due protagonisti, gli elfi Ian e Barley, l’opportunità di ritrovarsi magicamente, per un giorno solo, con il padre defunto.

In realtà è una proiezione emotiva del mondo interiore del regista e co-sceneggiatore della proposta, Dan Scanlon, che vi ha riversato la sua esperienza personale per affrontare attraverso la finzione i propri demoni, ovvero assimilare la perdita prematura di una figura fondamentale attraverso il lutto che devono vivere i personaggi.

Andando oltre l’eccentricità visiva del suo universo, quello che emerge è l’importanza che acquista il rapporto tra i personaggi di Holland e Pratt, e il modo in cui la loro interazione evolve di fronte alla presenza del padre scomparso – in parte, perché l’incantesimo incompleto con cui cercano di riportarlo indietro fa apparire solo la metà inferiore del suo corpo.

Onward potrebbe formare una coppia perfetta con un’altra produzione recente della Pixar come Coco per quanto riguarda il processo di accettazione della perdita.

Dietro la sua struttura di road movie, Scanlon non vuole descrivere tanto la riscoperta del padre da parte dei protagonisti, quanto il loro incontro attraverso questa esperienza.

La chiave del film, come anche l’autentico significato profondo del racconto, risiede proprio nell’importanza della famiglia – nel caso di Scanlon, e per estensione dei suoi personaggi, dell’importanza dei fratelli – nel processo di superamento di un fatto traumatico.

Per questo l’aspetto migliore di Onward è proprio l’interazione tra Ian e Barley, nei loro scontri e nei momenti di complicità, perché dietro la sceneggiatura di Jason Headly, Keith Bunin e lo stesso Scanlon si intuisce una grande dose di sincerità per quanto riguarda l’aspetto emotivo.

Non posso negare alla Pixar il fatto di essere molto al di sopra della maggior parte dei suoi concorrenti a livello tecnico, ma nella ricerca della perfezione visiva ha perso quella dose di follia e di immaginazione sfrenata che distingue il cinema di animazione rispetto a quello delle immagini reali.

Ciò non significa, ovviamente, che non ci siano momenti di grandezza visiva, come quello in cui Ian e Barley si mettono a ballare in strada con la parte inferiore del corpo del padre, ma restano immersi in un insieme che dipende troppo dagli ammiccamenti al mondo reale, basando gran parte delle battute su una referenzialità poco abituale nei progetti della Pixar, in genere molto più sofisticati a livello narrativo.

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Onward

Anno di produzione: 2020

Paese: Stati Uniti

Genere: Animazione

Regia: Dan Scanlon

Voci originali: Tom Holland, Chris Pratt, Julia Louis-Dreyfus, Octavia Spencer, Ali Wong, Lea Waithe

Tags:
cartoni animatidisneyfamigliafilmluttopixar
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