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Dobbiamo essere chiari su chi governa il mondo

CHRIST THE KING

Andreas F. Borchert | CC BY-SA 4.0

padre Robert McTeigue, SJ - pubblicato il 11/05/20

In questi giorni oscuri, faremmo bene a riconoscere le nostre paure, ma non dobbiamo mai esserne dominati

Lettura dal libro del Covidico: “In principio era il virus…”

No, non è così… E questo?

Nel primo del regno di Sua Maestà Imperiale, Coronavirus Augustus, il XIX…

No, non va bene neanche questo.

Proviamo di nuovo: “Subito fui rapito dallo Spirito. Ed ecco, un trono era posto nel cielo e sul trono c’era uno seduto. Colui che stava seduto era simile nell’aspetto alla pietra di diaspro e di sardonico; e intorno al trono c’era un arcobaleno che, a vederlo, era simile allo smeraldo… Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni…

In mezzo al trono e intorno al trono, quattro creature viventi… Non cessavano mai di ripetere giorno e notte: «Santo, santo, santo è il Signore, il Dio onnipotente, che era, che è, e che viene».

Ogni volta che queste creature viventi rendono gloria, onore e grazie a colui che siede sul trono, e che vive nei secoli dei secoli, i ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono»” (Apocalisse 4).

Suona meglio, vero? In tempi di crisi, è bene sapere chi ha il comando. È ancora meglio sapere che chi ha il comando ha un progetto, e la cosa migliore di tutte è che la persona che ha il comando e un progetto sia degna di fiducia.

Nel momento attuale di panico, incertezza e a volte disperazione, è importante ricordare che non c’è virus che governi il mondo, nessun Governo che abbia un progetto perfetto, che ogni persona, indipendentemente da quanto possa sembrare potente, è imperfetta. Riconoscere questo, piuttosto che portarci alla disperazione, dovrebbe farci sospirare di sollievo. Lo dico perché quando rifiutiamo di riporre una fiducia assoluta in un potere terreno siamo liberi di riporre una fiducia assoluta nell’Unico ad essere assolutamente degno di fiducia: Cristo Re.

Ricordate, è Cristo Re, la Seconda Persona della Trinità, l’Unigenito Figlio di Dio che è figlio di Maria, ad aver detto “Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me” (Giovanni 14, 1). Ha detto anche: “Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli pose la sua mano destra su di me, dicendo: ‘Non temere, io sono il primo e l’ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell’Ades’” (Apocalisse 1, 17-18).

In altri termini, Gesù Cristo non può essere sopraffatto da alcun virus, Stato o individuo. È il sovrano di tutta la creazione, e noi battezzati abbiamo il privilegio e il dovere di riconoscerlo come re. Egli trionfa, è fedele, è provvidente.

In questo periodo oscuro e confuso, quindi, dobbiamo essere emotivamente sobri e razionalmente rigorosi. Ricordiamo, come hanno fatto i santi nel corso dei secoli, che dobbiamo temere il peccato più che la morte. Ricordiamo, come ha proclamato la Chiesa fin dall’inizio, che solo Cristo va adorato, e che dobbiamo adorare come Egli prescrive. E ricordiamo anche il buon esempio di innumerevoli generazioni di cristiani che hanno mostrato che in ogni circostanza possiamo trovare un modo per servire il prossimo per amor di Dio.

Presto celebreremo la solennità dell’Ascensione, un promemoria duraturo del fatto che la carne umana è ora per sempre alla presenza del divino. Chi resterà fedele fino alla fine potrà aspirare alla resurrezione e alla gloria. Presto celebreremo anche la solennità di Pentecoste, promemoria del fatto che la Provvidenza divina ci benedice con un fuoco sacro perché possiamo compiere sulla Terra l’opera che porterà la nostra anima in Cielo.

In questi giorni oscuri, faremmo bene a riconoscere le nostre paure, ma non dobbiamo mai esserne dominati. Come il Paradiso, il trono nei nostri cuori è inteso per una persona e una sola: Cristo re.

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