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Troppo innovativo e poco canonico secondo il Sant’Uffizio. Ma Padre Olinto Marella sarà beato il 4 ottobre

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 22/05/20

Bologna accoglierà il suo nuovo beato, fondatore della Città dei Ragazzi, poco ben visto da alcune autorità ecclesiastiche e amico di Roncalli

Il 4 ottobre 2020 Bologna avrà un nuovo beato: Padre Olinto Marella. Lo ha annunciato nei giorni scorsi l’arcivescovo dl Bologna, il cardinale Matteo Zuppi. Sale sugli altari un religioso dall’umiltà straordinaria.

Giuseppe Olinto Marella nasce il 14 giugno 1882 a Pellestrina (Venezia) da una famiglia benestante. Il padre, medico condotto dell’isola, muore nel 1903, lasciando la vedova Carolina de Bei, insegnante, con tre giovani figli.

Studia prima a Venezia poi a Roma, dove ha come compagno di corso Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII. Viene ordinato sacerdote il 17 dicembre 1904 a Venezia. Il periodo bellico lo vede autore di tanti gesti di coraggio e di altruismo, accoglie infatti nelle sue case rifugio un numero elevato di orfani, sbandati e di poveri (Faro di Roma, 21 maggio).

La “Città dei Ragazzi”

Costruisce chiese, si consuma giorno e notte alla questua davanti ai luoghi di spettacolo ed in alcuni punti strategici della città, e riesce anche ad ottenere dalla nettezza urbana un vecchio magazzino, che nel 1948 sarà trasformato nella prima rudimentale “Città dei Ragazzi” in via Piana a Bologna. Lo stesso anno lascia l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno ai “suoi ragazzi”.

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Fama di santità

La sua fama di santità cresce a dismisura davanti agli occhi del popolo, mentre per alcuni suoi confratelli di sacerdozio è un personaggio da tenere sotto controllo perché troppo evangelico e poco canonico; infatti fino a che è stato in essere il famoso sant’Uffizio, veniva richiesta annualmente una relazione scritta al vescovo di Bologna, sul comportamento di questo sacerdote troppo originale e innovatore.

L’offerta di un milione

Nel 1960 Papa Giovanni XXIII scrive una lettera al cardinale Lercaro a favore dell’”Opera assistenziale del mio carissimo amico e Padre Marella”, inviando l’offerta di un milione. L’8 ottobre 1968 don Olinto detta il suo Testamento Spirituale e nomina suo successore Padre Alessandro Mercuriali.

L’ultimo desiderio

Il 6 settembre 1969, dopo aver ricevuto pienamente i conforti religiosi, attorniato dai suoi ragazzi, si spegne all’età di 87 anni, lasciando un’eredità di amore e carità che a 50 anni dalla sua scomparsa porta ancora frutti copiosi perché affonda le radici nella Divina Provvidenza, la quale non abbandona mai nessuno, ma soprattutto chi si prende cura dei poveri.

La salma del Padre dal 1980 riposa nella Chiesa della Sacra Famiglia in San Lazzaro come da suo desiderio: “Vicino ai miei ragazzi” (www.operapadremarella.it).

Il miracolo che lo rende beato

Il miracolo che viene attribuito a Padre Marella riguarda un suo ex allievo, l’artigiano Roberto Nobilini e risale al 1985. Il signor Nobilini era soggetto a ricorrenti coliche dovute al costante riformarsi di calcoli nella colecisti. Operato un anno prima al pancreas, si era reso necessario un nuovo intervento chirurgico, ma una settimana prima della data fissata, una forte emorragia portò ad un passo dal decesso l’uomo.

In punto di morte, Nobilini invocò Padre Marella e mentre stava per dettare le sue ultime volontà alla suora che lo stava assistendo insieme alla moglie, il sacerdote gli apparve sul muro davanti a lui. Pochi istanti dopo, Nobilini si ritrovò guarito e da lì in poi la sua colecisti non produsse più calcoli.




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