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La guida di Gesù per combattere le ingiustizie

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Josu Ozkaritz | Shutterstock

Philip Kosloski - pubblicato il 06/06/20

Prima di combattere le minacce esterne dobbiamo guardarci nel cuore per vedere cosa bisogna cambiare

Combattere contro le ingiustizie nel mondo è un’opera meritevole, e una parte essenziale del messaggio evangelico.

Il metodo di lotta di Gesù, però, non è quello che potremmo pensare.

In primo luogo, Gesù ci esorta fare un esame di coscienza personale, guardando all’interno del nostro cuore prima di poter correggere gli altri:

“Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo? O, come potrai tu dire a tuo fratello: “Lascia che io ti tolga dall’occhio la pagliuzza”, mentre la trave è nell’occhio tuo? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall’occhio di tuo fratello” (Matteo 7, 3-5).

È relativamente facile difendere qualcuno e schierarsi contro le ingiustizie che si verificano nel mondo, mentre è molto più complicato guardare alla propria vita e vedere se viviamo davvero quello che diciamo.

Uno dei motivi per cui è così importante è perché il nostro messaggio cadrà nel vuoto se prima non mettiamo in pratica quello che enunciamo. San Paolo VI ne ha scritto nella sua enciclica Evangelii Nuntiandi:

“L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri o, se ascolta i maestri, è perché sono dei testimoni”.

Dobbiamo testimoniare le nostre convinzioni prima di poter dire agli altri cosa fare.

In secondo luogo, dobbiamo fare attenzione alle parole di Gesù, quando dice come verremo giudicati alla fine dei tempi:

“Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?” E il re risponderà loro: “In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”” (Matteo 25, 37-40).

La carità nei confronti degi altri dev’essere alla guida di qualsiasi lotta contro le ingiustizie. Dovrebbe informare il nostro punto di vista, ma anche le nostre azioni.

Non si può “combattere il fuoco con il fuoco”, come si dice, perché non si farà altro che attizzare il fuoco, e l’incendio sarà maggiore.

Dobbiamo invece combattere le ingiustizie in primo luogo guardando dentro il nostro cuore, correggendo quello che vi troviamo e poi uscendo in spirito di carità per portare la pace nel mondo.

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