Abbiamo bisogno, noi donne, di ritrovare consapevolezza sul nostro essere femminile. Pena una insoddisfazione profonda.
Carissime donne,
questo articolo vuole essere un regalo per voi. Il regalo è suggerirvi di prendervi il tempo per leggere un libro che parla di femminilità in un modo davvero interessante e arricchente. Il titolo l’ho rubato per dare il nome a questo articolo, dunque si chiama Erotica e materna. Viaggio nell’universo femminile ed è scritto da Mariolina Migliarese, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, nonché madre di sei figli.
Se volete conoscerla e avere un primo approccio con lei vi consiglio di di ascoltare
Già, perché avrete l’opportunità di “fare il punto” su di voi e sulle vostre relazioni più importanti.
Il nocciolo della questione, secondo l’autrice è equilibrare e integrare in noi questi due aspetti della nostra femminilità, la parte erotica e la parte materna, aspetti che sono entrambi necessari e che danno il meglio di sé solo se coesistono.
Cosa si intende per parte erotica? Ciò che in noi donne ha a che fare con il desiderio, l’autonomia, il rispetto di sé, la capacità di mantenere una buona autostima. Al positivo si esprime nel desiderio e nella capacità di essere belle, di fare scelte per sé e di portare avanti i propri progetti, la capacità di investire positivamente il nostro corpo e la nostra mente, nel piacere nell’avere cura di sé, nella capacità di proteggersi e di stabilire con gli altri le giuste distanze, tutelando gli spazi necessari al nostro equilibrio.

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La parte materna invece riguarda tutto ciò che rende noi donne capaci di accettare e curare i legami, senza sentirci sopraffatte dai vincoli e dalla generosità che richiedono; è qui che rientra la capacità femminile di prendersi cura degli altri, la sensibilità al bisogno, la creatività con cui una donna sa nutrire affettivamente le persone che ama.
L’una e l’altra, senza un reciproco bilanciamento, rischiano delle storpiature che rendono la vita difficile a noi stesse in primis, ma anche e a chi ci sta vicino!
Infatti, se la parte erotica non è equilibrata dalla polarità materna, vira facilmente verso l’ egocentrismo, la vanità, l’autoreferenzialità infantile. Viceversa, se la parte materna non è sufficientemente integrata da quella erotica, rischia di diventare una condanna per chi ci sta vicino perché volge al tenere sotto controllo e arriva a negare una vera libertà all’altro.
Che risonanze ha avuto in voi leggere questi spunti di riflessione tratti dal libro? Vi riconoscete come donne nei tratti erotico e materno?
Su quale parte avete bisogno di lavorare per equilibrare l’altra?
Infine, buona festa delle donne, perché festeggiare non vuol dire solo rivendicare i nostri diritti e chiedere che la nostra presenza nel mondo sia riconosciuta nella sua importanza. Festeggiarci credo significhi che noi per prime siamo chiamate a dare il meglio di noi al mondo, che noi per prime siamo chiamate a diventare la migliore versione di noi stesse, e allora non avremo bisogno che siano gli altri a riconoscerci il nostro posto nel mondo, perché ce lo saremo già prese!

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QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO SUL BLOG DI GIULIA CAVICCHI