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Ana Pau compie 8 anni in silenzio, e il suo papà ci invita alla sua festa

ANA PAULA

Gentileza | Shutterstock-The Factory of Light

Jesús V. Picón - pubblicato il 25/06/20

Anche Aleteia vuole festeggiare il compleanno di Ana Paula, che ha tanti padrini e madrine spirituali in tutto il mondo

Ana Pau è una bambina messicana e vi invita alla sua festa di compleanno. Potrete partecipare ovunque vi troviate, basterà unirvi via Facebook e Instagram. Si aspetta dei regali da voi: le vostre preghiere e che la accompagniate con la recita del Santo Rosario. Quella di Ana Pau è una storia sorprendente di amore e lotta per vivere, nel silenzio, cullata dalla presenza di Dio e dalle preghiere di tanti padrini e madrine sparsi per il mondo. Abbiamo parlato di lei con il suo papà.

Grazie per averci concesso questa intervista per Aleteia. Puoi dirci il tuo nome completo, di dove sei e chi è Ana Paula?

Sono Marcial Padilla. Mia moglie è Mayela Sepúlveda. Siamo sposati da 15 anni e abbiamo tre figli: Juan Pablo, di 12 anni e mezzo, Rafael, di quasi 11, e Ana Paula, che tra qualche giorno ne compirà 8. Attualmente viviamo a Monterrey, Nuevo León (Messico).

Qual è la situazione di Ana Paula? Com’è stata la sua storia da quando è nata?

Ana Paula è una bambina molto speciale, nata il 2 luglio 2012. Nella gravidanza è andato tutto bene, ma all’improvviso sono sopraggiunte delle complicazioni ed è nata prematura. Ha avuto un choc settico ed è stata sul punto di morire. Ha lottato per vivere, Dio ha avuto pietà di lei ed è andata avanti.

È rimasta un mese in ospedale, e quando è uscita ha avuto la meningite, ed è stata ancora una volta vicina alla morte. I medici ci avevano preparato alla sua morte. Ricordo di aver chiesto a uno di loro in una scala da uno a dieci quante probabilità aveva di morire, e mi ha risposto “Nove”. Se non ha detto “Dieci” è stato perché mia figlia respirava ancora.

Ana Paula è rimasta un mese e mezzo in terapia intensiva. La meningite ha avuto conseguenze gravi: una lesione cerebrale molto seria che le provoca convulsioni. Deve prendere molti farmaci contro le convulsioni e di altro genere.

Non si muove praticamente per niente. Non vede. Forse sente qualcosa. Non parla. Nel corso degli anni ha avuto altre complicazioni, ad esempio due volte l’idrocefalia, con ricovero in terapia intensiva. Ricordo che un Mercoledì Santo si è rotta una gamba. Come si può fratturare qualcosa che non si muove? Questo è il tipo di cose che accade ad Ana Paula.

Ha avuto varie polmoniti, con ricoveri. Una volta abbiamo scoperto che aveva un’ernia iatale; l’hanno operata, ma dopo l’intervento ha avuto delle complicazioni ed è entrata in choc settico, che già di per sé è un rischio molto serio per la vita, ma le si è anche perforato lo stomaco. Il medico in quel caso ci ha detto “Non so cosa succederà”.

Ancora una volta, però, Ana Paula ha lottato per vivere e Dio ha avuto pietà, e così è andata avanti nonostante otto settimane in ospedale, cinque delle quali in terapia intensiva. Poi ha avuto una polmonite per quindici giorni, e dopo un’altra di una settimana.

Da quattro anni non va più in ospedale perché abbiamo praticamente un ospedale in casa. La sua camera è quasi come una stanza d’ospedale, e l’assicurazione medica, che provvidenzialmente avevamo già stipulato, copre praticamente tutte le necessità e le cose di cui può aver bisogno, incluso l’accompagnamento di un’infermiera 24 ore al giorno, perché anche se mia figlia non corre il rischio imminente di morire, la sua salute è sempre estremamente delicata e le cose possono precipitare, e quindi ha bisogno di essere costantemente monitorata.

È stabilmente delicata. La sua condizione è sempre questa.

Nei primi quattro anni di vita ha trascorso più di 190 giorni in ospedale, per la maggior parte in terapia intensiva. In questi ultimi quattro non ci è andata, perché è più sicuro che stia a casa per via del tipo di infezioni che potrebbe contrarre lì.

ANA PAULA
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Parlaci dell’iniziativa dei padrini spirituali di Ana Paula e come sono aumentati nel corso degli anni. Di dove sono?

Da quando Ana Paula è nata, è stato sempre molto chiaro che la sua vita è posta sotto lo sguardo di Dio e della sua Santissima Madre. È come stare totalmente sulla croce con Cristo, e totalmente con Cristo crocifisso. È una storia tra Ana Paula e Cristo crocifisso, e noi la accompagniamo.

Veder soffrire un figlio è qualcosa di indescrivibile, non posso augurarlo a nessuno, ma mia moglie ed io abbiamo accettato la volontà di Dio. Dio è Dio, noi no, e quindi non possiamo entrarci. Accettando la Sua volontà, sappiamo anche che Egli ascolta quello che gli viene presentato con amore; è come se Dio si arrendesse di fronte a quello che gli presentiamo con amore.

ANA PAULA
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Abbiamo invitato qualsiasi persona in qualsiasi momento – su un taxi, al lavoro… Ogni volta che vedo una persona che potrebbe sensibile a questo fatto, mi prendo la libertà di chiederle un favore, che è come chiederle un’elemosina: le chiedo di adottare Ana Paula come se fosse una figlioccia spirituale, e di elevare a Dio quello che l’amore le ispira per lei.

“Cosa significa?”, mi chiedono a volte. “Devo recitare qualcosa?” Qualcuno mi ha anche chiesto: “È una questione di denaro?”, e ho detto subito che non era una questione di soldi, ma di pregare: “L’amore ha molti volti, e si tratta di pregare con quello che ti nasce dal cuore, per amore, per questa bambina malata. Chiedo solo una cosa: che non sia una volta sola, ma che la si prenda come figlioccia, perché non ci si dimentica di un figlioccio”.

E così, credo che nel corso degli anni migliaia di persone abbiano conosciuto Ana Paula; le vogliono molto bene, la portano nel cuore, le fanno visite virtuali ed elevano al Signore per lei ciò che l’amore le ispira per mia figlia.

Sono questi i padrini spirituali. Bambini, giovani, adulti, più o meno praticanti, cattolici e non cattolici, anche non credenti. Sono migliaia di persone che vedendo Ana Paula accettano di elevare il loro cuore con amore a Dio nostro Signore, offrendolo per la sua salute.

Da otto anni, da quando si è ammalata, tutti i padrini possono far visita ad Ana Paula attraverso la mia pagina Facebook, la mia, quella personale di Marcial Padilla. Ogni due o tre giorni inserisco una piccola nota, dico come sta, posto una sua foto. Cerco sempre di mettere la foto migliore, perché è una bambina, e voglio che sia più carina e sistemata possibile.

È lì che si può far visita ad Ana Paula, e la chiamo “La Maratona di Ana Paula”. Perché si chiama così questa nota che metto su Facebook, Twitter e Instagram? Perché in una maratona bisogna solo concentrarsi sul passo successivo, non importa se manca molto o poco; non conta, devi solo concentrarti sul fare un passo alla volta. E la vita di Ana Paula è così, e così è la sua Maratona: un giorno alla volta. Riceviamo da Te, Signore, quello che ci dai, e riponiamo in Te la nostra speranza e il nostro desiderio più grande, che è la piena salute per Ana Paula.

Nella Maratona inseriamo anche alcune intenzioni di altri bambini, adolescenti o adulti che hanno avuto problemi di salute e ci chiedono di intercedere per loro.

Come state progettando la festa per gli 8 anni di Ana Pau, che sarà una festa a livello mondiale, a livello virtuale, a livello spirituale, in cui i padrini spirituali di tua figlia si uniranno a lei e a tutta la famiglia?

In questo periodo di pandemia per il Covid-19 tutte le dinamiche sociali sono cambiate molto, e gli incontri virtuali sono diventati molto popolari. Ho pensato allora che fosse un’occasione per festeggiare il compleanno di Ana Paula in modo virtuale, e visto che la gente le vuole bene le manda dei baci. Mia moglie ed io siamo infinitamente grati ai padrini spirituali, faremo una festa di compleanno virtuale che inizierà con un Rosario.

Sarà un Rosario recitato in famiglia, e trasmesso dal vivo su Instagram e Facebook, e poi taglieremo la torta di Ana Paula e apriremo i suoi regali di compleanno.

Il 2 luglio 2020 a mezzogiorno, ora di Città del Messico, terremo la festa di compleanno, e potrete accompagnarci attraverso le mie pagine personali. Su Facebook ci sono vari profili di persone che si chiamano Marcial Padilla, ma mi potete riconoscere perché ho la barba, sono un uomo di mezza età e perché vedrete il volantino del compleanno di Ana Paula. E su Instagram appaio come marcialpadillagonzález.

Potrete recitare il Rosario con lei, mettendo davanti a Dio la piena accettazione della Sua volontà. Accettiamo da Dio quello che ci dà e come ce lo dà. E come lo accettiamo, mettiamo anche il nostro desiderio, che è la piena salute per Ana Paula.

ANA PAULA
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Perché non esiste una pagina web dedicata specificatamente ad Ana Paula?

Perché la causa di Ana Paula non è una cosa come quelle che intendiamo di solito; non è come una causa umana – se siamo molti, se applaudiamo molto, se firmiamo molto le cose cambieranno o andranno in un certo modo. La Maratona di Ana Paula non si basa sul quanto, ma sul come; è una maratona di amore e carità.

Finora Dio mi ha fatto sentire che non si deve aprire una pagina della Maratona di Ana Paula, perché allora avrebbe a che fare con la quantità di persone, e qui non si tratta di quanti, ma di quali membri della Chiesa, del Popolo di Dio, elevano il proprio amore e si uniscono con amore e carità a una bambina malata, una bambina che sta con Cristo nel dolore e sulla croce.

Per questo la Maratona di Ana Paula non è una campagna sociale o di raccolta fondi. Non è altro che una questione di affetto, amore e preghiera.

Marcial, cosa ti aspetti dalla festa di compleanno di tua figlia?

La storia di Ana Paula è quella che vivono milioni di famiglie in tutto il mondo, e centinaia di migliaia di famiglie in Messico, in vari modi. Ana Paula è una bambina che vive quello che vivono tante persone, e la verità è che siamo molto grati, davvero commossi, eternamente grati nei confronti di ogni persona.

Magari Ana Paula, che non può parlare, che non può applaudire, che non ha mai potuto dare un bacio alla mamma, che non le ha mai potuto dire “Mamma, ti voglio bene”, quel giorno avesse tanti amici che la accompagnano e che elevano con noi alla Santissima Vergine una preghiera di ringraziamento per tutta la vicinanza e tutto l’amore e l’affetto che danno a noi e a lei! Dio li ricolmi di molte benedizioni!

Sarà una festa bellissima per una bellissima bambina.

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