Satana, con grande furbizia, prova a corromperci in continuazione e magari noi non ce ne accorgiamo neppure. Papa Francesco ci avverte e ci spiega come respingerlo, prima che sia troppo tardi
Le astuzie diaboliche. Quante volte il diavolo ha provato a corromperci, a tentarci, a condizionarci? Siamo in grado di scansare queste azioni subdole di Satana ogni qual volta ci capitano? O non ce ne accorgiamo neppure?
Nella debolezza delle tentazioni, che tutti prima o poi abbiamo, basti pensare alla tragedia della corruzione che comincia sempre con i piccoli cedimenti, non si deve commettere l’ingenuità di impelagarsi nel dialogo: occorre, invece, avere il coraggio della preghiera e chiedere perdono per rialzarci e andare avanti, con la certezza che la grazia ci aiuta a non nasconderci dal Signore.
I doni per Adamo ed Eva
È un essenziale “manuale” pratico contro le tentazioni quello suggerito da papa Francesco durante una messa celebrata, nella cappella della Casa Santa Marta (10 febbraio 2017) e ripresa da L’Osservatore Romano. «Sia all’inizio della creazione, come all’inizio della ricreazione, come primo evento c’è la tentazione», ha subito ricordato il papa, facendo riferimento alla prima lettura, tratta dal libro della Genesi (3,1-8).
«Adamo ed Eva erano nel paradiso terrestre con tutti i doni che Dio aveva dato, con il compito di fare, di custodire, di portare avanti il creato, e con l’amore. Con queste tre cose erano lì per fare la loro vita e proprio all’inizio viene la tentazione».