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La Scuola a settembre? Cambierà così

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Lucandrea Massaro - pubblicato il 29/07/20

Ecco i punti salienti, per ora, circa la ripresa autunnale delle lezioni, cercando di evitare nuovi focolai

Durante l’informativa alla Camera fatta ieri dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, la titolare del dicastero della scuola ha riferito che “A settembre la scuola riparte. Voglio dirlo in quest’Aula e ribadirlo con chiarezza per arrivare a tutte quelle famiglie che ci stanno ascoltando e che spesso sono travolte da toni allarmistici e apocalittici” (SkyTg24). La ministra ha rassicurato che la didattica proseguirà dunque prevalentemente in presenza e che il Ministero sta facendo tutto per garantire che l’emergenza Covid non faccia trovare le classi impreparate. Per questo il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) e gli uffici di Viale Trastevere stanno decidendo circa le nuove norme da applicare alla scuola, e stanno ascoltando le richieste dei presidi delle scuole della penisola. Ecco le novità essenziali:

IL PERSONALE

Per evitare gli assembramenti è molto probabile che i presidi saranno costretti a dividere le classi, serviranno dunque più docenti e più personale. La ministra Azzolina ha assicurato: “Abbiamo bandito 78mila posti per assumere nuovi insegnanti. Li espleteremo al più presto per riattivare una macchina concorsuale ferma da troppo tempo, con grave danno per la scuola, che senza concorsi non ha tutti gli insegnanti di cui ha bisogno”, tuttavia secondo le stime, servono altri 85 mila insegnanti e 21 mila collaboratori. Per questo il ministero sta preparando un’ordinanza sull’organico aggiuntivo che sarà dato alle scuole. I fondi saranno dati agli uffici scolastici regionali, che poi li distribuiranno alle scuole in base alle richieste. Il tema del momento però è la fornitura di banchi monoposto: i presidi ne hanno chiesti 2,4 milioni, venerdì va chiusa la gara. Una corsa contro il tempo (Corsera)

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Shutterstock | MikeDotta

INGRESSO A SCUOLA

Le classi dovranno entrare scaglionate, con un intervallo che potrà andare dai 10 ai 30 minuti, per evitare così assembramenti ai cancelli. E’ probabile che verranno implementati dei controlli all’ingresso, con collaboratori scolastici incaricati di sorvegliare un afflusso non caotico degli studenti, ma non è detto che saranno anche incaricati di misurare la febbre al personale, anche perché il Cts sconsiglia – sia per motivi tecnici che organizzativi – la misurazione della temperatura corporea.

L’ingresso distanziato sarà particolarmente marcato per le scuole superiori, onde evitare il più possibile, fenomeni di affollamento dei mezzi pubblici nelle ore di punta. Per questo motivo i ragazzi delle superiori saranno molto probabilmente costretti a doppi turni (mattina/pomeriggio) oppure a una didattica mista, in presenza/a distanza. Alla domanda: “quanti allievi distanziati per fila possono entrare al minuto a scuola?” fatta dai dirigenti, il CTS ha risposto che «si possono usare i criteri dell’evacuazione»: normalmente attraverso un «modulo» (60 cm quando la porta è di 120) possono transitare 60 persone ad una velocità di circa 1 metro al secondo, quindi circa 60 studenti al minuto.

LE AULE

Niente mascherina al banco, ma il Comitato deciderà in via definitiva a fine agosto, sulla base dell’andamento dei contagi, da questa decisione deriva la scelta di operare un cambio di arredi netto per la scuola italiana, da sempre abituata al banco doppio (al punto che amicizia e “compagno di banco” sono quasi sinonimi). La distanza dovrà essere di almeno un metro tra le persone. Ma come si fa per la capienza delle aule? Chi decide? Il CTS demanda la responsabilità al dirigente scolastico, concedendo margini di flessibilità, ma senza chiarire cosa succede se un alunno eccede anche la quota “di favore”: dove va se non può stare in quella classe? Il Comitato non lo chiarisce.

Non è improbabile un uso di strutture diverse dalle aule, come teatri e palestre.

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Shutterstock | Halfpoint

LA DIDATTICA

“Nella riprogettazione di spazi e ambienti educativi dovranno essere seguite alcune accortezze educative, come la stabilità dei gruppi”, in modo che “i bambini frequentino, per il tempo previsto di presenza, con gli stessi educatori, insegnanti e collaboratori di riferimento”, ha sottolineato la ministra Azzolina (SkyTg24)

“La disponibilità di uno spazio interno a uso esclusivo per ogni gruppo di bambini, con i suoi rispettivi giochi e arredi opportunamente igienizzati, comporterà la necessaria eventuale riconversione di tutti gli spazi disponibili in spazi distinti e separati per accogliere stabilmente gruppi di apprendimento, relazione e gioco”, ha aggiunto

BAGNI

In bagno sempre con la mascherina e uno per volta, con il personale scolastico che dovrà cercare di pulire il più frequentemente possibile i locali e – dove possibile – le finestre dovranno essere lasciate aperte per l’aerazione. Sarà cura delle strutture scolastiche rendere chiare le indicazioni per l’andata e il ritorno nei vari spazi (compreso il bagno quindi ) con apposita segnaletica: frecce a terra, cartelli con le indicazioni, e soprattutto richiami continui alle regole di igienizzazione e rispetto delle distanze anti-Covid.

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Shutterstock | Halfpoint

RICREAZIONE E PRANZO

Il ministero ha chiesto che venga preservato il più possibile l’insegnamento dell’educazione motoria e che dunque le palestre siano utilizzabili nel pomeriggio per le attività sportive. Le scuole più grandi potranno far uscire gli alunni dalle aule per prendere aria, ma sempre con la mascherina, a turni. Quelle più piccole invece saranno costrette a chiedere che la pausa dalle lezioni si svolga in aula, con la merenda mangiata al banco.

Un tema a parte è quello rappresentato dalle mense: non sarà possibile la fruizione in contemporanea di ragazzini che salgono e scendono dalle classi e mangiano allo stesso tavolo, è uno dei momenti considerati più pericolosi del potenziale contagio. Ecco perché molti dirigenti scolastici stanno decidendo di non aprire affatto le sale mensa e di lasciare che i bambini consumino il pasto in aula, al proprio banco, senza spostarlo dalla posizione stabilita. Monoporzioni, con posate e accessori monouso, per evitare condivisioni che potrebbero rivelarsi problematiche, e pulizia e disinfestazione dei banchi prima e dopo aver consumato il pasto. Nel caso invece di ditte esterne, saranno gli incaricati del catering a preparare e distribuire il «lunch box», altrimenti ci penserà il personale che cucina e somministra il cibo preparato nei locali scolastici.

IN CASO DI COVID?

Nonostante tutte le precauzioni fin qui elencate, la possibilità di contagi non diventa zero, ed è importante assicurarsi che gli insegnanti in primis, al rientro dalle vacanze, non siano contagiosi, per questo prima dell’inizio delle lezioni verranno effettuati a tutto il personale test sierologici volontarie e gratuiti, che verranno ripetuti periodicamente. Se un docente o uno studente manifestano sintomi importanti, viene allertata la Asl e si attiva il presidio medico del territorio. Sta alle scuole allestire una «apposita area per l’accoglienza e isolamento di eventuali soggetti che dovessero manifestare una sintomatologia respiratoria e febbre», che sia diversa dall’infermeria, che deve rimanere a disposizione di necessità di primo soccorso. In caso di casi positivi sarà una circolare del ministero della Salute a stabilire come muoversi, al momento non c’è una decisione definitiva, tuttavia il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, aveva proposto di mettere in isolamento fiduciario la classe per 15 giorni, proseguendo in questo caso le lezioni con la didattica a distanza.

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