Nell'islam gli spiriti sono divisi in arcangeli, angeli della tomba e angeli decaduti. Le qualità degli angeli sono l’assenza di difetti, la spiritualità e la bellezza
Gli Angeli (“malak”, plurale: “mala’ika”) secondo il pensiero islamico sono forze o enti spirituali che suggeriscono agli uomini pensieri buoni e che rendono felici: agli animali conferiscono istinti che possono salvarli: comunque stanno al servizio della natura e della vita. Le forze, o entità, che agiscono in direzione contraria, si chiamano Diavoli(“shautan”, plurale: “shayatin”).
I nomi di angeli e diavoli
Gli Angeli sono al diretto servizio di Dio; accompagnano gli uomini e tutte le altre creature, li coadiuvano nelle loro azioni. Privi di volontà e di intelligenza, non possono commettere errori. Essi stimolano l’uomo a pensare e sono tantissimi. Per nome sono conosciuti gli Arcangeli, Dibra’il, Israfil, Azra’il, Mika’il, Harut, Marut e i due Angeli della tomba, Munkar e Nakir. Ai Diavoli appartiene anche Iblis, l’Angelo caduto (“Diabolus”), che negò ubbidienza a Dio perché rattristato dalla creazione dell’uomo.
Tra gli Angeli non c’è differenza di sesso ed esistono al di fuori del tempo e dello spazio. Il loro compito è di conservare l’ordine universale. Nessuno oltre a Dio conosce il numero degli angeli. Le loro qualità eminenti sono l’assenza di difetti, la spiritualità e la bellezza. Così Giuseppe l’egiziano viene scambiato per un Angelo dalle amiche di Putifar a causa della sua bellezza.