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Il sorriso di una sposa un istante prima dell’esplosione di Beirut (VIDEO)

BRIDE, BEIRUT, EXPLOSION

Mahmoud Nakib | Youtube

Annalisa Teggi - pubblicato il 11/08/20

Queste immagini forti ci portano lì, nei momenti importanti della vita tanto studiati nel dettaglio ... e poi l'irrompere brutale di un imprevisto ci costringe a ricordarci il vero senso di ciò che stiamo facendo.

Il Libano piange i suoi morti e protesta. E si dice cha vada chiamata rivoluzione e non rivolta la massiccia insurrezione popolare che ha portato anche alle dimissioni del governo di Hassan Diab. C’era già una grossa bomba innescata sotto il paese e che l’esplosione terribile dello scorso 4 agosto ha fatto deflagrare:

Quella che si è svolta a Beirut è la prima grande manifestazione dopo la tragedia di martedì per protestare contro la classe politica, accusata di aver causato lo sfaceloeconomico che da mesi ha disintegrato la classe media e provocato il default del Paese, dove migliaia di bambini sono ridotti alla fame e i prezzi dei beni di prima necessità sono ormai alle stelle. (da Il Fatto quotidiano)

Il panorama sventrato della città di Beirut è il ritratto del cuore di un popolo, che in questi giorni affronta qualcosa in più di un già complicatissimo percorso di ricostruzione: dal punto di vista politico e sociale, anzi, molto andrà sradicato dalle fondamenta per estirpare quella corruzione endemica che ha portato al disastro collettivo e di cui l’esplosione di qualche giorno fa è il risvolto più eclatante. Tra le tantissime immagini che arrivano dal Libano, vi suggerisco di guardare i documenti che sta postando su Instagram Luca Cari (è stato nostro ospite sulla rubrica Gemme), capo della comunicazione dei Vigili del Fuoco Italiani e ora a Beirut insieme a un contingente italiano di soccorso.


NEWBORNS, HOSPITAL

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E tra i tantissimi documenti video presenti in rete, ce ne sono due simili e di durata brevissima quanto sconcertante: due fotografi, in luoghi diversi di Beirut, stavano facendo un servizio di nozze quando il set di abiti principeschi, sorrisi e baci è stato travolto dall’onda d’urto che ha fatto più di 200 vittime.

Sorrisi e schianti

Non amo particolarmente John Lennon, ma per essere d’accordo con qualcuno non occorre ci sia di mezzo la simpatia. E una delle sue frasi più celebri, immortalata in mille contesti, dice:

La vita è ciò che accade mentre sei indaffarato a fare altri progetti.

Il fremito vivo della realtà ci sfugge spesso, perché la nostra testa è altrove – indaffarata a pianificare e pensare – dal presente. E intuisco che sia questo il vero motivo per cui i due brevi video siano diventati così virali.

Il primo è del fotografo Ibrahim Kitmitto e dura un minuto. Uno sposo e una sposa, perfettamente vestiti e truccati, sono in posa per le classiche foto di rito nel giorno del loro matrimonio. Finché il set allestito nei dettagli salta per aria. Lo sguardo della sposa improvvisamente si spaventa, poi esplodono i vetri della vetrina del negozio accanto, poi l’inquadratura si trasforma in puro caos.

Quando il fotografo ritorna padrone della scena, il panorama è stravolto. Gli sposi sono scomparsi, la loro auto addobbata è piena di polvere e macerie, si sentono urla e pianti in sottofondo. In un istante pare di essere stati catapultati lontani anni luce dall’idillio di poco prima. Gli sposi non compaiono più, ma stanno bene. In una foto del giorno successivo si mostrano in jeans e maglietta, a piangere per le vittime e i feriti.

Quasi identico è il video di un altro fotografo, Mahmoud Nakib, e dura appena 28 secondi. Si sente poderoso il tuono dell’esplosione, proprio quando la telecamera sta indugiando sul bouquet ai piedi di una sposa bellissima, il cui aspetto è curato nei più piccoli dettagli. Il velo perfettamente disposto a terra, le mani appoggiate sui fianchi e il volto un po’ inclinato che sorride all’obiettivo … è questo il copione ben studiato che all’improvviso si trasforma in una scena apocalittica di polvere, macerie, rumori indistinti. E poi stop. Nulla di più è dato sapere.

Facciamo progetti; ed è giusto. Pianifichiamo e organizziamo la vita; ed è normale. Gli eventi fondamentali della nostra vita li accogliamo in un copione che studiamo nei millimetri, a priori. Ma c’è sempre «un’esplosione» sotto i nostri piedi, ed è la sostanza viva di una realtà che sfugge dal nostro dominio. Questo magma è quella vita che accade mentre sei indaffarato a fare altri progetti. Non so in che contesto Lennon abbia pronunciato queste parole, ma posso dire che sono l’intuizione di una creatura e non di un superuomo; sono lo sguardo di una persona che si rende conto di quanto sia fragile mettere le fondamenta dell’esistenza solo sui nostri pensieri.

Qual è il nostro profilo migliore?

La cerimonia di nozze è un evento che rischia di oscurare l’origine stessa del gesto che si sta compiendo: il vestito bianco, il ricevimento, le partecipazioni, il trucco, i fiori, le foto. Sì, proprio le foto del giorno del matrimonio spesso sembrano un po’ artefatte, poco spontanee e troppo appariscenti. Ed è proprio quello che compare sullo sfondo dei due video precedenti: sposi che posano davanti a un obiettivo. Ciascuno è la versione migliore di sé per fissare su tante immagini il giorno più importante della vita.

Tragicamente l’esplosione fa saltare il copione e da quell’istante nulla è più artefatto davanti alla macchina fotografica. Questi documenti, forse sono qualcosa in più, di semplice «cronaca virale» che ci giunge dai Beirut. Dicono anche qualcosa su di noi, che siamo un po’ vittime della logica del selfie: se il mondo ci guarda, è bene veda il nostro profilo migliore e possibilmente sorrisi.

C’è uno scrittore italiano, non apprezzato quanto dovrebbe, che confessò di non cominciare mai a leggere i libri dalla prima pagina (cioé dalla facciata). Federigo Tozzi apriva i libri a caso e nella pagina su cui finiva leggeva una frase a caso. Da quella giudicava il valore dell’autore. Strano? Eccentrico? Insensato? Sensatissimo invece. Se tu fossi preso alla sprovvista in un momento qualsiasi della tua giornata qualunque, che cosa vedresti di te? È lì, è proprio lì, nei passi qualunque di oggi o dell’altro ieri che salta fuori il nostro vero profilo – forse non perfetto – ed emerge senza trucchi e camuffamenti con quale coscienza stiamo dentro la vita.

Il Vangelo delle vergini stolte, forse, parla anche di questo: «poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono». Presi alla sprovvista saremmo svegli o addormentati o impegnati a costruire un’immagine inamidata di noi?

Nessuno si augura di vivere l’esperienza di assistere a un’esplosione, ma ci sono mille altre forze dirompenti che ci scuotono dal torpore quotidiano, di noi gente sempre aggrappata ai propri copioni. Quegli sposi traumatizzati – immagino – avranno guardato al proprio matrimonio con occhi stravolti, probabilmente si saranno trovati a fare i conti con la loro scelta a cuore aperto. Hanno rischiato di morire, ed è terribile, ma non è tutto dominio della disperazione se in mezzo alle macerie qualcuno si chiede da capo perché ha scelto di amare per sempre un uomo o una donna.

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