Dopo i mesi del lockdown, è tempo di tornare all’aria aperta! Ecco la nostra guida agli sport più praticati dell’estate, tra mare e montagna
di Francesco Gesualdo
Durante il lockdown le autorità hanno imposto forti restrizioni ai movimenti, che, se da un lato hanno garantito un efficace contenimento dell’epidemia, dall’altro hanno costretto le famiglie ad uno stile di vita tendenzialmente sedentario. Nei mesi scorsi, sul portale dell’Ospedale Bambino Gesù abbiamo dato vari suggerimenti su come mantenere un’adeguata attività fisica pur non potendo uscire di casa. Ora però è tempo di tornare all’aria aperta! E l’estate è un’ottima occasione per praticare vari tipi di sport. Ne esploreremo due che vanno per la maggiore in questo periodo: il nuoto, per chi va in vacanza al mare, e le passeggiate, per le famiglie che scelgono la montagna.
Il Nuoto
È uno degli sport più popolari, spesso consigliato per i bambini poiché “completo”. Ecco perché:
• migliora la resistenza cardio-respiratoria, ovvero la capacità di cuore e polmoni di fornire ossigeno e nutrienti ai muscoli;
• migliora la capacità respiratoria, cioè la quantità di aria che i polmoni possono respirare;
• permette di stimolare in maniera equilibrata tutte le masse muscolari;
• favorisce uno sviluppo armonioso del corpo;
• migliora l’elasticità muscolare;
• migliora la coordinazione dei movimenti.
Proprio in considerazione di queste proprietà, il nuoto può essere consigliato anche ai bambini con problemi di salute. I bambini asmatici, ad esempio, possono beneficiare del nuoto per migliorare la respirazione, sia grazie all’attività fisica, sia grazie all’ambiente umido e privo di polvere delle piscine. Il nuoto è uno sport in cui è possibile “dosare” lo sforzo, per cui può essere particolarmente indicato per i bambini con problemi di cuore.
È inoltre uno sport a basso impatto (cioè senza impatti al suolo che possono disturbare le articolazioni), ragion per cui può essere utile per i bambini con problemi ai muscoli o alle articolazioni. Il nuoto può essere anche indicato come riabilitazione dopo le fratture, e nei bambini con artrite. Lo stile dorso è consigliato ai bambini con problemi della colonna, tipo lordosi o dolori lombari (da evitare in questo caso altri stili come lo stile libero, la rana o il delfino).
Le uniche condizioni in cui la pratica del nuoto è sconsigliata sono malattie come l’epilessia non controllata dai farmaci o altre malattie che comportano il rischio di un’improvvisa perdita di coscienza. In questi casi, se si sceglie di nuotare, l’attività deve essere svolta in presenza di personale specializzato. Inoltre, imparare a nuotare ha anche un’importante ricaduta sulla sicurezza delle famiglie: un bambino che sa nuotare è un bambino che corre meno rischi di annegare. A tal proposito, l’Accademia Americana di Pediatria (American Academy of Pediatrics) ci dà alcuni utili consigli:
-Prima dell’anno, l’attività in acqua può essere comunque un piacevole momento di condivisione per la famiglia – anche se questo tipo di attività non migliora la sicurezza del bambino in acqua.
-Tra 1 e 4 anni di età, i bambini possono iniziare ad imparare come stare in acqua in relativa sicurezza imparando le tecniche di base per la sopravvivenza in acqua. Solitamente a questa età saranno presenti nel corso anche i genitori.
-Dai 4 anni, i bambini possono iniziare a seguire vere e proprie lezioni di nuoto. Nei primi tempi acquisiranno principalmente varie abilità necessarie per la sicurezza in acqua, dai 5 anni riusciranno anche a padroneggiare stili di nuoto di base.
-È fondamentale che ci sia sempre la supervisione di un adulto, anche per i bambini che sanno nuotare.
-L’età prescolare è quella in cui il rischio è più elevato. È bene ricordare che i bambini più piccoli possono annegare anche in pochi centimetri di acqua. A questa età è sempre indispensabile la costante supervisione di un adulto responsabile se il bambino è vicino ad un luogo dove è possibile annegare, che sia il mare, un ume, un lago, una piscina, una fontana. L’utilizzo di apposite barriere per impedire l’accesso alla piscina negli orari in cui non c’è la supervisione dell’adulto può ridurre del 70% il rischio di annegamento.
Passeggiare nella natura – in montagna, ma anche in campagna, o in un bosco – è una delle attività più divertenti ed entusiasmanti per i bambini, oltre ad essere un’occasione per scoprire tante cose diverse e interessanti. Ma come organizzarsi? E come farlo in sicurezza? Ecco un po’ di suggerimenti.