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3 cose da ricordare quando siete in piedi di notte col vostro bambino

MOTHER AND CHILD

Tomsickova Tatyana | Shutterstock

Theresa Civantos Barber - pubblicato il 25/08/20

Sembra un momento solitario, ma siete circondate da preghiera e comprensione

Non importa quante volte capiti, non smette mai di essere un po’ pesante, vero? Voi state lì placidamente addormentate quando un pianto persistente vi sveglia. Scivolate giù dal letto riuscendo a malapena a tenere gli occhi aperti mentre preparate il biberon o vi sedete per allattare, o forse prendere il bimbo a letto con voi. Dopo che ha mangiato lo rimettete gentilmente a dormire, solo per ripetere tutto qualche ora dopo. Se siete fortunate è solo una volta a notte, ma a volte il vostro sonno più lungo può durare 45 minuti.

Probabilmente non pensate molto quando vi alzate di notte. La maggior parte delle volte siete solo mezze sveglie.

Qualche notte, però, vi ritrovate ad essere più sveglie di quanto vorreste, o perché il bambino si sveglia così spesso che non riuscite mai ad addormentarvi per bene o perché rimettere a dormire il piccolo richiede più tempo di quanto prevedevate. In questi casi, questi tre pensieri possono confortarvi:

1 Non siete sole

Vi sembra un momento solitario, vero? È come se in tutto il mondo non ci fosse altro che voi e quell’adorabile personcina, che sarebbe molto più adorabile se si rimettesse subito a dormire. La verità, però, è che non siete sole come pensate. Altri genitori in tutto il mondo si stanno prendendo cura dei loro bambini allo stesso momento, com’è splendidamente illustrato in questa immagine di Common Wild:

Noi cristiani di notte siamo accompagnati non solo da altri genitori svegli allo stesso tempo, ma dalla comunione dei santi, tutti quegli uomini e quelle donne santi, molti dei quali genitori, e molti i cui nomi non saranno mai noti su questa Terra. Ogni madre santa che ha vegliato di notte col proprio bambino tra le braccia è al vostro fianco. Le sue preghiere vi circondano. Quando viviamo consapevoli della realtà soprannaturale invisibile, non siamo mai realmente soli.

2 Il pianto del vostro bambino è un grido di Dio

Come i monaci in un chiostro che devono interrompere il loro lavoro se le campane del monastero suonano, la mamma di un bambino piccolo sa fin troppo bene che il suo tempo non è davvero suo. È il tempo di Dio, e rispondere ai richiami di un bambino che piange è un atto di obbedienza fedele, non solo alla vostra vocazione, ma anche al Dio che ha creato voi e il vostro bambino. È difficile da ricordare in quel momento, ma tutti quei piccoli atti di obbedienza, per quanto possano essere dolorosi, danno al sacrificio un valore immenso.

3 Potete offrire questo sacrificio in unione con la preghiera della Chiesa universale

Oltre agli altri genitori e ai santi in Paradiso, qualcun altro veglia di notte, anche se non per via dei bambini che piangono. La Liturgia delle Ore, l’antica preghiera della Chiesa, viene offerta di notte, in una lode incessante in tutto il mondo. Sapere che qualcun altro si è svegliato nel bel mezzo della notte per fare l’opera di Dio è profondamente consolatore.
Se avete i mezzi, potete unirvi alle loro preghiera. Ci sono app che vi permettono di recitare l’Ufficio Divino con una mano mentre cullate il bambino con l’altro. Potete anche recitare il Rosario o conversare con Dio nel vostro cuore. Anche se tutto quello che potete fare è offrire un esausto “Ti offro tutto questo, Signore!” alla fine di una notte insonne, rivolgersi a Dio in un momento di sofferenza umana fa la differenza. Unire le vostre preghiere a quelle della Chiesa ed elevare il vostro cuore al Cielo, anche brevemente, sono piccoli atti che aiutano a riorientarvi nel vostro viaggio. Offrire le vostre interruzioni notturne favorisce il flusso della grazia di Dio e delle preghiere dei santi che vi daranno la forza per andare avanti.

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