La Bibbia etiopica rende evidentissima testimonianza della ricchezza della fede nel Dio d’Israele in questa regione d’Africa, tra le prime ad essere introdotta al cristianesimo. Associando origini leggendarie e storicamente accreditabili, questa ricca storia si congiunge oggi a una fede sempre molto fervente che attinge a radici millenarie.
La Bibbia etiopica ha le sue origini tra leggenda e storia, origini che si agganciano al famoso episodio della Regina di Saba – la Melket Hawa ricordata in 1Re 10,1-13 o la Regina del Sud del Vangelo secondo Luca (11,31) – il Corano la menziona come Balkis. Potente, bella e ricca, era rimasta colpita da come la fama di Salomone fosse giunta fin nel suo regno di Saba, regno all’altezza all’attuale Yemen, nel Mezzogiorno della penisola arabica, ma a settentrione di Etiopia ed Eritrea. E la regina decise allora una spedizione al fine di giudicare da sé la veracità delle voci sulla sapienza del re di Israele. La Bibbia evoca con forti dettagli e con studiata retorica quella spedizione senza omologhi noti – un’interminabile fila di cammelli carichi d’oro e di pietre preziose in quantità incalcolabili attraversò il deserto fino a Gerusalemme. Dopo aver incontrato Salomone, la regina fu presa dalla sapienza del grande re e ammise:
Quel che ho sentito dire su di te e sulla tua sapienza, nel mio Paese, era dunque vero! Non volevo credere a quel che dicevano, finché non sono venuta e non ho visto coi miei occhi, ma in verità quelle voci non rendevano giustizia neppure alla metà della realtà: tu superi in sapienza e in prosperità la fama di cui mi è giunta l’eco!