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Spiritualità
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L’apparizione dell’angelo che cambiò la vita di Giovanna d’Arco

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"Giovanna d'Arco all'incoronazione del re Carlo VII nella cattedrale di Reims", olio su tela di Jean-Auguste-Dominique Ingres, 1854, Museo del Louvre, Parigi

don Marcello Stanzione - pubblicato il 29/09/20

Lo spirito celeste le disse: “Giovanna, figlia di Dio, frequenta sempre la chiesa, sii sempre buona e Dio ti aiuterà”

Giovanna d’Arco nacque il 5 gennaio 1412, nel villaggio di Domrémy, situato in un grazioso vallone, sulla riva sinistra della Mosa, oggi nel dipartimento dei Vosgi.

Quando lei era piccolina, la si chiamava Giannina e Giovanna quando fu grandicella. A tredici anni, ella custodiva nel campi il gregge di suo padre. Pia e caritatevole, ella amava dare sollievo ai poveri sofferenti. Se, durante i giorni d’inverno, un viaggiatore sperduto chiedeva assistenza od asilo, ella le cedeva volentieri il suo letto ed andava a coricarsi nel fienile. Non si è mai saputo dire che ogni bene.

Il chiarore celeste mentre zappava

Ora, un giorno d’estate, verso mezzogiorno, – ella zappava in giardino ed aveva digiunato quel giorno ed il giorno precedente – ecco che un grande chiarore colpisce i suoi occhi ed una voce le dice: “Giovanna, figlia di Dio, frequenta sempre la chiesa, sii sempre buona e Dio ti aiuterà”.

Giovanna ebbe una grande paura, poiché era allora giovanissima; ma la voce era così degna e così dolce che la pastorella si riconfortò. Tutta felice e allegra, ella consacrò a Dio la sua verginità.

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UMB-O/Shutterstock
Non diventeremo un angelo custode quando moriremo Gli angeli sono una parte separata della creazione di Dio, e noi non diventeremo un essere completamente nuovo quando moriremo. Rimarremo umani, e se ci verrà concessa la Visione Beatifica saremo trasfigurati e riceveremo il nostro corpo risorto alla fine dei tempi.

San Michele e i due angeli

Una volta, san Michele le apparve accompagnato da angeli, e le disse in quale pietà era ridotto il regno di Francia, che lei doveva soccorrere il re in armi, e fare togliere l’assedio da Orléans.

Giovanna si mise a piangere, dicendo che lei era una povera fanciulla che non sapeva né cavalcare, né menare la guerra. L’arcangelo le rispose di non dubitare, di andare a Vaucouleurs, verso Roberto di Baudricourt, capitano del suddetto luogo, che questo Roberto la porterebbe, o le darebbe delle persone per condurla senza impedimento né turbamento verso il nobile re. Si sa il resto…

Il processo di Rouen

Fedele alle voci celesti, ella intraprese il viaggio e riempì la sua sublime missione.

Ecco un estratto del famoso processo di Rouen, interrogatorio pubblico del martedì 27 febbraio 1431:

L’Assessore.- Quale voce giunse a voi per prima, quando avevate circa tredici anni? Giovanna.- Fu san Michele, io l’ho visto davanti ai miei occhi; egli non era solo, ma ben circondato da angeli del cielo. L’Assessore.- Con quale consiglio voi siete venuta in Francia? Giovanna.- Io non venni in Francia che su ordine di Dio. L’Assessore.- Avete voi visto san Michele e gli angeli realmente e coi loro corpi? Giovanna.- Io li ho visti coi miei occhi così come vedo voi; e quando essi si allontanavano da me, io piangevo ed avrei ben voluto che mi portassero con essi.

La fede e la fiducia in Dio irradiavano sulla fronte così pura della vergine di Domrémy, quando lei rispondeva ai suoi giudici. Sul rogo, la sua ultima parola fu: Gesù, e la sua anima si involò, in compagnia degli angeli, in Paradiso.

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