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Padre Maccalli è stato liberato. Era stato sequestrato in Niger nel 2018

Pier LUIGI MACCALLI

TGCom24

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 08/10/20

L'annuncio del portavoce del presidente del Mali. Liberato insieme a lui anche un altro ostaggio, Nicola Chiacchio

Il portavoce del presidente del Mali ha annunciato che due ostaggi italiani sono stati liberati da militanti jihadisti. Si tratta di padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio, rapiti in Niger nel 2018.

Il sacerdote della Società delle Missioni Africane era stato sequestrato in Niger nel settembre del 2018, nella zona di Bomoanga, a circa 150 chilometri da Niamey, capitale del Niger (Corriere della Sera, 8 ottobre).

Pierluigi Maccalli; kidnapping; niger
Societe Missioni Africani- Facebook page

La missione in Niger

Originario della diocesi di Crema, dove è nato nel 1961 e dove è stato ordinato sacerdote nel 1985, già missionario in Costa d’Avorio per vari anni, padre Maccalli prestava la sua opera nella parrocchia di Bomoanga. Dedito all’evangelizzazione e alla promozione umana, si era speso anche per contrastare le pratiche cruente legate alle culture tradizionali, come la circoncisione e l’escissione delle donne.

In Niger è arrivato nel 2007, e si è sempre dedicato all’opera missionaria presso il popolo gurmancé, nell’annuncio del vangelo, nell’organizzazione delle piccole comunità cristiane, nella costruzione di scuole rurali e ambulatori medici, nella promozione femminile e nello scavo di pozzi nei villaggi disseminati sul territorio della parrocchia di Bomoanga. Il sequestro avvenne una settimana dopo il suo rientro da un periodo di vacanze estive in Italia (Avvenire, 8 ottobre).

Ad aprile 2020 Avvenire aveva anche pubblicato un video in cui appariva il sacerdote lombardo prigioniero insieme a Chiacchio, del quale si erano si erano perse le tracce, forse rapito durante una vacanza.




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La Farnesina: ottimo lavoro dell’intelligence italiana

L’annuncio della liberazione giunge dopo che il governo ad interim del Mali ha rilasciato 100 jihadisti – sospettati o condannati – nel corso dell’ultimo fine settimana (Ansa, 8 ottobre).

Esulta il Ministero degli Esteri per il lavoro dell’Intelligence italiana. «il buon esito dell’operazione, oltre a mettere in luce la professionalità, le capacità operative e di relazione dell’intelligence, ha evidenziato anche l’eccellente opera investigativa dell’Autorità giudiziaria italiana ed il prezioso lavoro svolto dalle donne e degli uomini del ministero degli Affari Esteri e dell’intera Unità di Crisi della Farnesina».




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