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7 chiavi di convivenza per coppie imperfette

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Photo by Alex Iby on Unsplash

Catholic Link - pubblicato il 19/10/20

È importante avere chiaro che non sarà facile, ma non per questo è impossibile.

di Silvia Ordóñez

La convivenza in coppia può sembrare all’inizio una favola, ma può anche trasformarsi facilmente in un film dell’orrore. È importante avere chiaro che non sarà facile, ma non per questo è impossibile.

Come credenti, poi, abbiamo il miglior alleato, Dio! E se ricorriamo al Suo aiuto nei momenti difficili e Gli affidiamo il nostro amore tutto può funzionare.

Queste sette chiavi di convivenza per coppie possono essere davvero efficaci, se il lavoro viene svolto da entrambi e si include Dio. Cominciamo! E ricordate di condividere questo post con il vostro partner!

1. Scegliete di amare

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Photo by Toa Heftiba on Unsplash

Scelgo una sola persona al mondo e mi impegno ad amarla. San Giovanni Paolo II utilizza quattro termini per spiegare come dev’essere questo amore: libero, fedele, totale e fecondo.

— Un amore in libertà che nessuno mi obbliga a dare o ricevere e che mi rende immensamente felice.
— Un amore in fedeltà, per stare con l’altro nella buona e nella cattiva sorte.
— Un amore in totalità, perché sono disposto a donarmi con tutto ciò che sono, ad aprire all’altro il mio cuore, i miei sogni e la mia intimità.
— Un amore fecondo, che è diverso in ogni tappa, e concretamente nel matrimonio un amore coniugale che dà vita biologica. Ha più esigenze, ma è così perché scommettiamo tutto.

I rapporti di coppia non si costruiscono in base a un sogno, ma sulla base di una decisione che ha bisogno della volontà di dire ogni giorno “Sì, scelgo te!”

2. Comunicate meglio

La comunicazione è essenziale per un matrimonio felice. Bisogna aprire il cuore per essere capaci di mettersi di fronte all’altra persona e dirle esattamente come ci si sente e di cosa si ha bisogno. Per comunicare servono apertura e fiducia, e si possono ottenere con esempi molto concreti:

— Evitare le critiche a ogni costo ed essere capaci di riconoscere ciò che si sente. Essere positivi.
— Non stare sulla difensiva e ricevere i commenti in modo aperto.

3. Curate e aumentate l’intimità

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Becca Tapert / Unsplash

L’intimità di coppia si vive sul piano sessuale, spirituale e di amicizia. L’intimità cresce con la comunicazione e la convivenza.

A volte siamo chiusi a ricevere la sessualità, perché ci hanno insegnato che si doveva reprimere, veniva vista come qualcosa di negativo o un peccato. Dobbiamo invece vederla con apertura e con gli occhi con cui Dio l’ha creata. Il nostro desiderio di donarci e vivere in comunione è positivo.

Dobbiamo solo essere consapevoli del fatto che si tratta di una donazione totale di anima, corpo, sogni, progetti, perfino aneliti di santità, e questo ricade nella donazione che si fa all’altra persona. Per questo, è ideale che la donazione sia nei confronti di quella persona che decide di accettarvi tutti i giorni della sua vita e si impegna di fronte a Dio.

Bisogna aprirsi anche nel senso dell’intimità spirituale, e dire all’altro in cosa si crede e come si vuole vivere la propria fede. È essenziale crescere in questa intimità spirituale con Dio, l’unico capace di farci sperimentare l’amore infinito.




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4. Cercate di non cadere nella routine

Molte volte rimaniamo chiusi nella nostra zona di comfort, ma dobbiamo uscirne. Ad esempio, non dobbiamo dimenticare i dettagli, ed è essenziale far sapere all’altro quanto lo amiamo.

Magari con parole che lo affermino, con un gesto, un forte abbraccio, un dettaglio, o organizzando una volta a settimana un’uscita speciale. Ci sono tante cose semplici che si possono fare insieme!

5. Elaborate un progetto di vita spirituale

Se volete arrivare al cielo e state cercando una relazione più profonda con Dio, avete bisogno di una persona che vi sostenga in questo progetto.

L’idea è camminare insieme verso quel luogo, e ricordate che ciascuno ha innanzitutto bisogno di sapere chi è e dove va per avere un progetto chiaro nella vita che poi verrà condivisa.

6. Guarite le vostre ferite

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Soroush Karimi | Unsplash

Dobbiamo tutti riconoscere le nostre ferite e guarirle. Portare le mie ferite nella relazione e addossare all’altro un peso che non gli spetta può essere dannoso, né posso pretendere che quella persona riempia un vuoto che un amore umano non può colmare.

Il mio desiderio di amore infinito va portato alla fonte dell’amore che è Dio. Se sono capace di stare bene con me stesso, se sono riuscito a guarire le mie ferite passate e non esigo dall’altro quello che non può darmi ma lo accetto e lo accolgo com’è, il rapporto cambia davvero. È comunque un processo che richiede tempo.

7. Diminuite i conflitti

Vivere in coppia è conoscersi ed essere complementari, approfittando delle differenze. Devo riconoscere che ci sono cose in cui io zoppico e magari il mio partner no, e allora mi può aiutare a crescere.

Evitiamo i drammi, perché sappiamo che l’altro non sta facendo le cose per ferirci. Siamo aperti per dirgli quello che proviamo. Risolviamo i conflitti con amore, apertura, comunicazione, facendo sapere all’altro che lo amiamo e che ci importa di lui.

Se volete approfondire questo tema e condividere con il vostro partner uno spazio unico, vi raccomando il corso online Anatomia di un amore duraturo. È fantastico! Sono sicura che se lo seguirete insieme non ve ne pentirete.

Ricordate che ogni passo che vorrete compiere per migliorare richiede sforzo e amore, ma anche la grazia di Dio. Coraggio, fate crescere l’amore!

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

Tags:
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