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Parrocchie con preti “sostituiti” da laici: idea non possibile in Italia

ORDINATION

Archdiocese of Los Angeles

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 26/10/20

Il teologo don Armando Sannino chiarisce il senso della Istruzione vaticana sulle nuove forme di evangelizzazione. Niente da fare anche per le messe ogni due domeniche

Guida della comunità è il sacerdote. No, quindi, al laico “co-parroco” o “responsabile parrocchiale”. L’Istruzione vaticana sulla “Conversione pastorale della comunità parrocchiale al servizio della missione evangelizzatrice della Chiesa” (uscita a luglio), esclude “cambi di rotta” almeno per la Chiesa in Italia. Nel nostro Paese, infatti, non c’è la possibilità di sostituire (o affiancare) laici ai preti, al vertice delle parrocchie.

Lo sostiene e lo spiega don Armando Sannino, docente di teologia della parrocchia al Pontificio Istituto Pastorale “Redemptor Hominis” dell’Università Lateranense a Roma Avvenire (26 ottobre).

“Crescere nella Comunione in Cristo”

Don Sannino ha scandagliato nel dettaglio il volto della parrocchia italiana e lo racconta nel volume Nuova immagine di parrocchia. Un modello di rinnovamento (Lateran University Press; pagine 384; euro 34).

Rispetto alla non possibilità di far coordinare laici al posto di preti nelle parrocchie italiane «c’è una motivazione teologica, non solo pratica – afferma il teologo -. È intorno alla mensa del Signore che la vita comunitaria trova la sua massima espressione. Il sacerdote, presiedendo l’Eucaristia, ricorda a tutti che ogni processo pastorale ha come obiettivo quello di crescere nella comunione in Cristo del quale i ministri sacri sono segno sacramentale».

PADRE BACHI
Parroquia San Roque González y compañeros martires

“Non è questione di finti preti”

Una prospettiva che non favorisce certo visioni distorte sul ruolo dei laici. «Non si tratta di farne dei finti preti – osserva don Sannino sul quotidiano dei vescovi –. E l’Istruzione non vuole frenarne il contributo. Anzi, nell’ottica della corresponsabilità, sono il motore di un nuovo dinamismo pastorale ma nel rispetto della loro identità e vocazione. Richiamando un concetto caro a papa Francesco, diremmo che va costruita una parrocchia sinodale».


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Opzioni pastorali per aree remote e prive di sacerdoti

«Le eccezioni presenti nel recente documento della Congregazione per il clero non sono una novità e il testo non apre scenari nuovi – afferma il docente –. Si tratta di opzioni pastorali immaginate per aree del mondo dove la mancanza di sacerdoti è conclamata. L’Italia, che pure soffre per la riduzione del clero, vive altre tipologie di criticità che non giustificano l’adozione di queste modalità».

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Archdiocese of Los Angeles

Le messe festive in Italia

Di pari passo alla non possibilità di vedere laici protagonisti al posto dei preti, anche il caso di avere la Messa ogni due domeniche, alternata con una liturgia della Parola, non si concilia con il caso italiano. «Sarebbe un errore adottare tale soluzione unicamente per risvolti pratici – riferisce don Sannino – Del resto in Italia le Messe festive sono celebrate con sostanziale capillarità, nonostante gli evidenti disagi di alcuni presbiteri che per soddisfare tante necessità devono sottoporsi a veri e propri tour per raggiungere le varie chiese».


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