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Le condizioni per andare in chiesa in zona rossa o arancione

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Bryan R. Smith | AFP

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 26/10/20

Alcune precisazioni dei Cei sulle norme da seguire per l'accesso in chiesa e a messa (sopratutto durante i sacramenti) in questo periodo segnato dalla pandemia

Alcune regole da seguire per andare in chiesa o a messa in zona rossa e in zona arancione: con un post su facebook la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) chiarisce cosa si può fare. 

Ecco le principali indicazioni pastorali

🔴  In zona rossa
🙏🏻  È possibile la visita alle chiese e sono possibili le celebrazioni.
⛪️  Si può raggiungere solo una delle chiese più vicine alla propria abitazione.
👩‍💻👨‍💻  La catechesi per i ragazzi si tiene solo online.
In zona arancione
🙏🏻  È possibile la visita alle chiese e sono possibili le celebrazioni.
⛪️  Si può raggiungere qualsiasi chiesa nel proprio Comune oppure entro i 30 km se il proprio Comune ha meno di 5.000 abitanti.
👨‍👨‍👧‍👦  È possibile la catechesi in presenza se le scuole sono aperte.

Le indicazioni dei precedenti decreti del governo

Per l’accesso in chiesa in zona rossa o arancione, si resta in linea con le indicazioni già rilasciate dal Dpcm del 24 ottobre, firmato dall’allora premier Giuseppe Conte, che offriva delle direttive per l’accesso nei luoghi di culto e le messe durante la pandemia.

Il decreto confermava la validità delle misure già in vigore per lo svolgimento delle funzioni religiose e l’accesso alle chiese, e nulla è cambiato nei successivi decreti dello stesso governo Conte e del nuovo governo guidato da Mario Draghi. 

I due commi che interessano alla Chiesa

L’articolo 1, comma p, di quel Dpcm precisa che “l’accesso ai luoghi di culto avviene con misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone. Tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro”.

Al comma q, il Dpcm conferma che “le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo. E dalle rispettive confessioni di cui agli allegati da 1, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, a 7”.

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Archimadrid / Ignacio Arregui (CC BY-NC-SA 2.0)

Le indicazioni del Cts

Evidenziava  Avvenire (25 ottobre 2020) – nel nuovo Dpcm del 24 ottobre 2020 si esplicita con ulteriore chiarezza la validità delle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, arrivate successivamente alla stipula dei Protocolli tra Chiesa e Governo (maggio 2020). Ecco perchè per accedere in chiesa e seguire messe e riti in tempi di Covid, la Cei ha deciso di ricordare alcune importanti indicazioni da seguire.

Riepilogo delle norme per i sacramenti

Il direttore del’Ufficio comunicazioni sociali della Cei Vincenzo Corrado, segnala tra le indicazioni, a titolo esemplificativo, i guanti non obbligatori per il ministro della Comunione, che però deve igienizzarsi accuratamente le mani. La celebrazione delle Cresime assicurando il rispetto delle indicazioni sanitarie (in questa fase l’unzione può essere fatta usando un batuffolo di cotone o una salvietta per ogni cresimando). La stessa attenzione vale per le unzioni battesimali e per il sacramento dell’Unzione dei malati» (AdnKronos, 25 ottobre 2020).


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Shutterstock | Mazur Travel

Regole per coro e cantori

E ancora, per una messa “serena” al tempo del Covid è confermata la «reintroduzione dei cori e cantori, i cui componenti dovranno mantenere una distanza interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti. Tali distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche, anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite droplet. L’eventuale interazione tra cantori e fedeli deve garantire il rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali ed in particolare il distanziamento di almeno 2 metri».




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Il posizionamento in chiesa

Corrado evidenzia anche che durante la celebrazione del matrimonio gli sposi possono non indossare la mascherina. Durante lo svolgimento delle funzioni religiose, non sono tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti, parenti con stabile frequentazione; persone, non legate da vincolo di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono abitualmente gli stessi luoghi dove svolgono vita sociale in comune».


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