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Cosa vi sta impedendo di arrivare a Gesù?

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padre Reginaldo Manzotti - pubblicato il 28/10/20

Se non riuscite ad arrivare a Lui, dovete valutare come procedono la vostra vita e la vostra fede

Il mese di ottobre sta finendo, e novembre è quello adatto a riflettere sulla santità come vocazione alla quale siamo tutti chiamati. Domenica prossima, del resto, la Chiesa celebrerà Tutti i Santi.

Fin dall’Antico Testamento, Dio chiama il Suo popolo:

“Io sono il Signore che vi ho fatti salire dal paese d’Egitto, per essere il vostro Dio. Siate dunque santi, perché io sono santo”

(Levitico 11, 45)

San Pietro conferma questa chiamata: “Come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo»” (1 Pietro 1, 15-16). Gesù, nelle Beatitudini, ci offre la “ricetta” per la santità.

In Luca, capitolo 6, versetti 20-26, ci imbattiamo in un testo che viene a soppiantare la parola e a portare la piena rivelazione di qualcosa che è già stato rivelato. Mosè, dopo la liberazione del popolo di Israele prigioniero in Egitto, ha ricevuto sul monte Sinai le leggi che hanno concretizzato il Codice dell’Alleanza e sono passate a regolare la vita del popolo ebraico, indicando il cammino di fedeltà a Dio. Si tratta di due tavole della “legge”, una in relazione a Dio, l’altra in relazione al prossimo, che chiamiamo Decalogo, i Dieci Comandamenti.

I comandamenti e la santità

In primo luogo è bene ricordare che i comandamenti della Legge di Dio non sono superati. Al contrario, sono valori o verità che non sono soggetti al nostro volere, men che meno influenzati dalle mode di ogni epoca.

Approfitto per dire che molti dubitano di come fare una buona confessione e chiedono: “Padre, cosa devo confessare?” Altri preferiscono semplificare: “Non ho ucciso, il resto l’ho fatto tutto”. Attenzione! È sbagliato. Questo “tutto” è molto vago, dobbiamo essere più specifici. Da ciò deriva la raccomandazione di compiere un buon esame di coscienza alla luce dei Comandamenti della Legge di Dio. Questo discernimento sotto l’impulso dello Spirito Santo, che ci porta a capire dove stiamo ferendo e sbagliando nel compimento della Legge divina, è un elemento importantissimo per l’atto di riconciliazione.

Gesù, il nuovo Mosè, non è venuto per cambiare la Legge antica, ma per affinarla. Egli “allarga” la comprensione dei Comandamenti presentando le Beatitudini come via di santificazione. Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica,

“le beatitudini ci insegnano il fine ultimo al quale Dio ci chiama: il Regno, la visione di Dio, la partecipazione alla natura divina, la vita eterna, la filiazione, il riposo in Dio”

(CCC, 1726).

Se cerchiamo la santità, dobbiamo riflettere su quello che ci sta impedendo di arrivare a Gesù e chiederci come stiamo vivendo. Quando prendiamo una decisione, ci poniamo la domanda: “Cosa farebbe Gesù?” Se lo facessimo, saremmo più santi ed eviteremmo molti errori.

Dio ci benedica e ci guidi alla santità. Amen.

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