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“Se tu sei con me, mi avvio con gioia verso la morte e la mia pace”

WOMAN'S EYES,

Brad davies photos | Shutterstock

Chiara Bertoglio - pubblicato il 06/11/20

Le parole di un canto che Bach annotò sul libro di musica di sua moglie.

Ero un po’ incerta se scrivere questo post. So che molte persone, forse giustamente, cercano di difendersi dalla tristezza e dalle preoccupazioni che questi mesi bui stanno portandoci provando a concentrarsi solo su pensieri di speranza e di serenità, e di per sé sono molto d’accordo con questa prospettiva.

Vorrei infatti che questo post non portasse tristezza a chi lo legge, ma aiutasse, se possibile, a dare senso a quello che stiamo vivendo, aiutando a pensare a un futuro “bello” che non è solo quello dei giorni di pace e serenità che speriamo tornino presto, ma anche a un futuro bello per sempre che è quello che attende tutti noi.

Ricordare le persone che in questi ultimi mesi hanno lasciato questa vita non è quindi un piangersi addosso, non è un abbandonarsi ai ricordi o indulgere su un ripiegamento su se stessi, bensì ricordarsi che il nostro orizzonte non finisce, si estende a perdita d’occhio, e comprende, accanto alle persone che camminano fisicamente al nostro fianco, anche quelli che non possiamo più vedere, ma che ci vedono, ci amano, ci seguono in ogni istante.

Vorrei perciò lanciare un messaggio di speranza e consolazione con le parole di un canto che Bach annotò sul libro di musica di sua moglie. Sembra incongruo, ai nostri occhi, che un marito scriva per la moglie una “canzone” con questo testo, può apparirci quasi menagramo che uno sposo dedichi alla sposa un canto che parla della morte.

E invece no, perché il pensiero della soglia che ci separa dalla luce è un pensiero che non possiamo evitare, e che in questi tempi di pandemia forse assilla tante persone che non sanno con chi parlarne, perché nella nostra società è ormai tabù.


LITTLE GIRL PORTRAIT,

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E così viviamo con un peso di paura perché la nostra voglia di vivere, sana, bella, gioiosa e luminosa, si scontra con il timore di perdere questa vita e l’incertezza su ciò che ci attende.

Bach ha dato una risposta a queste domande, facendo suo questo canto dalle parole bellissime.

Bist du bei mir, geh ich mit Freuden zum Sterben und zu meiner Ruh. Ach, wie vergnügt wär so mein Ende es drückten deine schönen Hände mir die getreuen Augen zu. Se tu sei con me, mi avvio con gioia verso la morte e la mia pace. Ah, come sarebbe gradita quindi la mia fine se le tue mani belle chiudessero i miei occhi fedeli.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA CHIARA BERTOGLIO

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