Temo molto i calcoli che faccio a fine giornata, eppure ci cado. Proprio nel momento meno adeguato possibile – quando sono stanca – cado nella trappola dei bilanci: rimugino su tutte le ferite della giornata trascorsa, annoto le ingiustizie e lascio pascolare l’inquietudinesulle paure che ho verso il futuro, a partire da domani.
Sbilanciati
Questa è una matematica che non approda a risultati, ma che moltiplica solo l’impressione di essere perduta in un mare di ostacoli e insoddisfazioni. Dove sono ora, è dura. Dove sarò domani, mi fa paura.
E questo capita senza che ci siano eventi clamorosi a scombussolare i pensieri. Figuriamoci quando i pesi gravano forte sulle spalle!
Ciò che chiamiamo normalità è più che sufficiente a sbilanciare ogni equilibrio costruito su una pianificazione che ha al centro il nostro io.
Proprio in uno di questo momenti in cui mi affatico su calcoli che non tornano, debiti da imputare agli altri e crediti da incassare formulando desideri, ho letto questo verso della Bibbia:
In un istante Dio farà sbocciare la sua benedizione.
Questa immagine frantuma tutte le illusioni che noi associamo all’idea di progresso. La logica di Dio, che pare illogica, scardina la pacata successione di passato, presente e futuro. Per noi ogni conquista è sempre frutto di qualcosa che, seminato, cresce pian piano. Tutto ciò che piomba improvviso senza essere stato previsto e adeguatamente collocato in un piano prestabilito, o è una botta di fortuna o un brutto tiro mancino del caso.
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Un ottimo concime
Affidarsi a Dio è un salto nel vuoto proprio perché non ci sono appigli rassicuranti a cui aggrappare la nostra fiducia. Come può una benedizione sbocciare all’improvviso? Che specie di fiore è che non ha bisogno di essere seminato e innaffiato?
Le nostre radici sono piantate nel giardino del Cielo, me lo dimentico spesso. Vorrei fare crescere i miei fiori con il concime della bravura, della buona condotta, del “me lo merito”. Per fortuna – e ammetterlo fa però tremare – è la Misericordia che guida la mano del nostro Padre contadino.