Di suor Maria José Viedma
Quest’estate per tre settimane insieme ad Alina, Caterina e un gruppetto di ragazzi tra gli 8 e 13 anni, ci siamo impossessate del giardino di casa facendolo diventare campo da gioco, sala da pranzo e palcoscenico di una band di prima categoria composta da chitarra e tante percussioni.
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Quando mi capita di dover passare tanto tempo con i bambini mi tornano in mente le parole di Gesù, “se non diventerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli”, e mi chiedo cosa intendeva Gesù mentre diceva questa frase. I bambini infatti non sono, come romanticamente ci viene a volte da pensare, innocenti e puri. Anche loro sono segnati dal peccato originale, quindi cosa c’è in loro che li rende il modello per entrare nel regno dei cieli?
Ogni giorno all’ingresso di casa accoglievamo i ragazzi mentre arrivavano con i genitori per adempiere le misure di precauzioni del Covid: mascherina: ok, disinfezione delle mani: ok, temperatura: ok, via! Un giorno stavamo ancora compilando i documenti con una delle mamme, mentre il figlio Alessandro correva già nel cortile. Quasi subito però è tornato e ha iniziato a bombardarmi di domande: perché il campo non è preparato? Dove sono gli ostacoli? Cosa facciamo? Nelle sue domande non c’era nessuna pretesa né delusione, semplicemente una curiosità spalancata. Alessandro era certo che c’era qualcosa di preparato per lui e per gli altri ragazzi, era certo che avevamo pensato una proposta per loro, e quando non ha trovato ciò che si aspettava, è tornato velocemente a chiedere per scoprire quale sarebbe stata la novità del giorno. Ho pensato che anche Dio desidera da noi questa cuoriosità bella: ogni giorno Lui prepara una proposta per noi e non sempre essa coincide con le nostre aspettattive; quando accade così, bisogna tornare da Lui a chiedere, disponibili ad accogliere le novità: cosa hai preparato oggi per me? Non ho trovato quello che mi aspettavo, quindi cosa mi hai preparato?
Piccoli semi
Ai nostri piccoli ospiti abbiamo proposto un laboratorio di musica con Caterina, la musicista della nostra casa, e un laboratorio di botanica approfittando della passione per il giardinaggio di Alina. Il laboratorio di botanica si è rivelato una fonte continua di novità. Il primo giorno abbiamo piantato con loro dei semini in un vaso, ciascuno aveva il proprio e ogni giorno doveva prendersene cura.